Goliardia: storia e spirito degli studenti 13 Dicembre 2024 – Posted in: Parole – Tags: #culturagiovanile, #goliardia, #medioevo, #patrigiovani, #scherziuniversitari, #storiastudentesca, #studentivaganti, #TradizioniCulturali, #tradizioniuniversitarie, #universitа
La Goliardia: Un Viaggio tra Storia, Tradizione e Spirito Giovanile
La goliardia è molto più di un semplice termine: è un racconto affascinante che attraversa secoli di vita studentesca, un’eredità culturale ricca di significati profondi e sfumature che vanno ben oltre il semplice divertimento.
Le Radici Etimologiche
La parola goliardo, o meglio goliarda, è spesso considerata la contrazione di Golia Abelardo. In realtà, la parola ha un etimo incerto e dibattuto: apparsa nella seconda metà del XII secolo, andò a sostituire l’espressione clerici vagantes divenuta inadeguata, affermandosi soprattutto nel XIII secolo. Compare, per la prima volta, nella doppia forma francese (goliard) e mediolatina goliardus.
La parola potrebbe derivare dal latino gŭla (che designava un particolare “canto a gola”), con l’aggiunta del suffisso -hard, con il significato di “goloso” (o “incontinente”). Un altro etimo, molto sentito all’epoca, rimanderebbe a un personaggio biblico, il gigante Golia (in latino Golias), nel senso di diavolo o nemico di Dio (nella versione Biblica, infatti, Goliath indicava lo stesso diavolo). In questo stesso senso spregiativo, Golia era anche l’epiteto con cui San Bernardo da Chiaravalle era solito chiamare il suo avversario intellettuale Pietro Abelardo, personaggio contraddittorio, prelato e intellettuale, vissuto nel XII secolo, fondatore di questo movimento e stile di vita.
Secondo lo storico francese Jacques Le Goff, invece, sono da considerare fantasiose quelle etimologie che fanno derivare il termine da Golia o da gula, la gola, intendendo quindi il goliardo colui che è dedito ai piaceri della gola. Nel francese antico, in effetti, il termine Goliard o Goliart significava “goloso”, “ingordo”, “ghiottone”. Goliardico è anche un aggettivo, che può essere usato anche fuori dal contesto soprascritto; infatti, qualsiasi comportamento in cui sono presenti componenti scherzose e dissacranti al limite dello sberleffo può definirsi tale.
Un Viaggio nel Medioevo – L’origine storica
Se incerta è l’etimologia, più sicura invece la loro origine storica che può rintracciarsi intorno al XII secolo quando la rinascita economica delle attività commerciali rompe le strutture immobilistiche dei secoli precedenti e introduce un’ampia mobilità sociale.
I goliardi sono clerici vagantes, intellettuali vagabondi che per le loro condizioni economiche e sociali sono esclusi dalla carriera dei maestri delle università medioevali e dagli stessi studenti che possono permettersi di seguire in modo continuativo le lezioni dei professori. Essi quindi sono studenti poveri che vivono di espedienti o al servizio di quelli ricchi o inventandosi il mestiere di giocolieri, quando ioculator voleva dire essere uno spostato o un ribelle della buona società.
Si danno quindi a una sorta di vagabondaggio intellettuale seguendo gli spostamenti del loro maestro preferito o recandosi dove insegnano professori famosi. L’esperienza di luoghi e uomini diversi ne fa quasi naturalmente degli spiriti liberi e la loro giovinezza li spinge a ricercare i piaceri ad essa associati.
Di questa loro tendenza all’amore, al gioco e al vino ne rimane traccia nei loro componimenti poetici, nei Carmina Burana dove all’esaltazione dei piaceri carnali si associa la critica alla Chiesa medioevale fustigatrice dei costumi libertini.
«L’ordine del clero ai laici è in mala fama: la sposa di Gesù divien venale donna pubblica or è, lei che era dama.» (Dal canto “Licet eger cum egrotis“, composto da Gualtiero di Châtillon, CB 8)
La Figura di Golia: Un Simbolo di Ribellione
Interessante notare come il termine sia collegato alla figura di Golia, un simbolo potente di sfida e sovversione. Questi studenti appunto detti “clerici vagantes” (chierici vaganti) utilizzavano questo riferimento biblico quasi come un manifesto della loro libertà intellettuale, una provocazione contro l’ordine ecclesiastico dell’epoca.
I Due Volti della Goliardia: Storico e Contemporaneo
La goliardia si presenta oggi con due volti complementari:
- Dimensione Storica: Un universo di tradizioni medievali, caratterizzato da:
- Satire graffianti
- Poesie licenziose
- Canti popolari carichi di energia vitale
- Dimensione Contemporanea: Uno spirito che sopravvive nei campus universitari attraverso:
- Feste collettive
- Scherzi di gruppo
- Riti di appartenenza che celebrano l’amicizia e la comunità studentesca
Testimonianze Storiche: Voci dal Passato
Figure come Bertrand de Born e collezioni come i Carmina Burana testimoniano la ricchezza culturale di questo fenomeno. Le loro opere sono vere e proprie cartoline dal passato, che raccontano di libertà, ribellione e gioia di vivere.
Curiosità e Connessioni
La goliardia non è un fenomeno isolato, ma è strettamente legata alla nascita delle prime università europee come Bologna e Parigi. I suoi simboli – mantelli, stemmi, rituali – sono ancora oggi un ponte tra tradizione medievale e spirito contemporaneo.
Un esempio su tutti? Il celebre “Gaudeamus Igitur”, l’inno internazionale degli studenti, che ancora oggi risuona nei cortili universitari come un grido di gioia e di appartenenza.
Oltre lo Scherzo: Un Manifesto di Vita
La vera essenza della goliardia va ben oltre il semplice divertimento. È una filosofia, un modo di interpretare la vita che celebra:
- L’amicizia
- La creatività
- La ribellione costruttiva
- Lo spirito critico
Un patrimonio culturale che collega generazioni, trasformando lo scherzo in un linguaggio universale di condivisione e crescita.
Conclusione
La goliardia non è un reperto storico, ma un’energia che continua a vivere. È la capacità di ridere, di contestare, di sentirsi parte di una comunità più grande, mantenendo sempre vivo lo spirito critico e la leggerezza della gioventù.
Un viaggio affascinante che dal Medioevo giunge fino ai nostri giorni, raccontando l’eterno spirito giovane che abita in ogni generazione.
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