CARLO VERDONE 17 Novembre 2021 – Posted in: Biografie – Tags: #buoncompleannocarloverdone, #compleanno#carloverdone #biografia #curiosità #curiosity #losapeviche #fenomenologiadellalingua #fenomenologia, #vitadacarlo
Carlo Verdone
(Roma, 17 novembre 1950)
Una volta Alberto Sordi mi disse che l’arte della commedia era sempre più in crisi. Secondo lui il motivo era che tra la gente era sparito il senso del ridicolo. Nessuno si stupiva più per nulla. Aveva perfettamente ragione.
I genitori di Carlo Verdone pensavano che venire al mondo il 17 novembre portasse sfortuna, per di più era di venerdì, nel mese dei morti… così decisero di aggiungere al nome Carlo anche quello di Gregorio, che nella Roma popolare è associato al sedere, e chi ha sedere è fortunato. E Carlo Gregorio Verdone è stato davvero molto fortunato, ma bisogna dire che ci ha messo del suo. Prende la maturità classica e si laurea in Lettere Moderne con una tesi interdisciplinare sull’intersezione tra letteratura e cinema muto e prende il massimo dei voti; più tardi arriverà anche il diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma.
Il padre di Carlo, Mario Verdone, è però un’istituzione nell’ambiente del cinema: dirigente del Centro Sperimentale di Cinematografia e giornalista, nel 1948 tiene lezioni di Storia del cinema, ed è il primo in assoluto. “Andai a fare un esame […] e dissi che ero preparatissimo su Bergman. Mi chiese tutto [Mario Verdone] su Georg Wilhelm Pabst: non sapevo niente e mi bocciò. Io gli dissi “Ma papà stai scherzando?” e lui rispose “Mi dia del lei!”
Carlo Verdone ha sempre respirato cinema in casa, e anche musica visto che sua madre era diplomata in pianoforte a Santa Cecilia, e con il tempo si è appassionato sempre di più, tanto che ha iniziato sin da subito a girare i suoi primi super 8 sperimentali. I salotti di casa Verdone erano frequentatissimi: Federico Fellini, Alessandro Blasetti, Ettore Scola, Alberto Lattuada, Roberto Rossellini… Tutto questo ha contribuito ad avvicinare il ragazzo al cinema e alla cultura degli anni ’70.
Ma Carlo a vent’anni è preso dal cinema underground, dalla scena rock e dalle sperimentazioni. “E così comprai da Isabella Rossellini una cinepresa Bolex con macro zoom. Girai tre poemetti visivi fatti di immagini psichedeliche e musica elettronica. Con uno di questi dal titolo “Elegia Notturna” vinsi un premio importante a Tokyo.” Così decide di iscriversi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e si diploma con un saggio tratto da un racconto di Anton Čechov, “Anjuta”.
Carlo Verdone ha fatto una bella gavetta prima di “sfondare”, pur avendo dalla sua una buona fortuna. La sua prima esperienza di attore è invece a teatro ed è qui che le sue grandi doti emergono per la prima volta e viene notato dalla TV. Il suo primo film di grande successo arriva nel 1980, Un sacco bello venuto alla luce dopo l’incontro con Sergio Leone. L’anno successivo è il momento di Bianco, rosso e Verdone e da qui in poi nascono le commedie con Sora Lella, e poi con Alberto Sordi che lo ha diretto nel film iconico In viaggio con papà nel 1982.
Lunga carriera quella di Carlo Verdone, nel mondo del cinema: ha ricevuto 16 nomination ai premi David di Donatello e 9 nomination ai premi Nastri d’Argento!
Alberto Sordi aveva un legame fortissimo con Carlo Verdone in cui rivedeva forse un suo erede. Verdone racconta di un episodio divertente sul set, quando preso dall’entusiasmo decise di sorprendere Albertone e abbracciarlo da dietro, una scena che si può ancora vedere nel film, ma la cosa non fece proprio bene al vecchio attore.
Poi un giorno mi chiamò dalla moviola per dirmi: “Lo sai che giro col bastone per colpa tua? …. io ancora me chiedo che t’è venuto in mente…”
Non fiatai … ma poi aggiunse: “Nonostante la stronzata che hai fatto la scena fa ridere. Va be’ … lasciamo questa”.
I film di Carlo Verdone hanno scritto la storia del cinema italiano. Ha avuto la fortuna dalla sua, quella di vivere un periodo d’oro del cinema, ma anche la bravura, e la capacità di stringere legami veri con le persone, cosa che il pubblico non può fare a meno di notare. Ha saputo restare sempre se stesso, anche oggi che è sui social network e non manca di condividere le sue storie e aneddoti su Facebook, di divertire e di far pensare.
Grande appassionato di musica rock da sempre, e collezionista, una passione che lui stesso definisce maniacale. Come dimenticare l’inimitabile film Maledetto il giorno che t’ho incontrato, in cui Verdone veste i panni di un giornalista musicale desideroso di scrivere una biografia su Jimi Hendrix, uno dei miti dell’attore.
Oggi è presente con una serie tv su Netflix Vita da Carlo dove tra fantasia e realtà, si mostra con nuovi panni, quelli di se stesso. Perché Carlo Verdone piace proprio perché è sempre rimasto se stesso, umile, uno del popolo: “Sono un curioso; e nonostante il successo mi piace girare per strada.”
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