Christopher McCandless 22 Agosto 2022 – Posted in: Biografie – Tags: #cinema, #curiosità, #fenomenologia, #film, Alaska, Christopher McCandless, into the wild, lo sapevi che, magic bus, sopravvivenza, storia vera
Un uomo divenuto leggenda
(El Segundo, Los Angeles, 12 febbraio 1968 – Parco Nazionale del Denali, 18 agosto 1992)
“C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura”
La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso”
Christopher McCandless, conosciuto anche come Alexander Supertramp, dallo pseudonimo che egli stesso si era scelto. È un personaggio entrato di diritto nella storia popolare americana e mondiale.
La sua vicenda è raccontata da Sean Penn nel film Into The Wild.
Questo ragazzo avventuroso e sognatore nacque da una famiglia benestante dell’alta borghesia di Los Angeles.
Il padre di Chris era un dipendente della NASA, anche la madre lavorava come impiegata, e il ragazzo dopo una carriera scolastica davvero sorprendente e brillante si laureò con voti davvero altissimi e con una specializzazione in Storia e Antropologia.
Finiti gli studi Alexander Supertramp decide di sfuggire alla monotonia della vita quotidiana, di una storia già scritta e di attraversare il mitico Ovest Americano completamente in solitaria, svolgendo un viaggio di ricerca di sé stesso dopo aver donato tutti i propri risparmi, circa 24.000 dollari, a un ente di ricerca.
Le tappe del suo vagabondare sono molte, inizialmente partì con la propria auto ma l’abbandonò nel deserto del Mojave. Proseguì a piedi il proprio percorso cercando di sparire e non farsi mai trovare.
Autostop, a piedi: ogni mezzo fu usato e così raggiunse il Messico Settentrionale e gli Stati Uniti occidentali, per poi trascorrere gli ultimi 112 giorni nei boschi dell’Alaska, dove stabilì il proprio campo base all’interno di un pulmino abbandonato che venne soprannominato Magic Bus.
Il 6 settembre 1993 Christopher McCandless fu ritrovato morto all’interno dell’autobus di cui aveva preso possesso da 2 cacciatori: pesava solo 30 kg!
È così che si ipotizza che le cause della sua morte possano essere state la fame e il freddo o un avvelenamento da bacche selvatiche.
“S.O.S. Ho bisogno del vostro aiuto. Sono malato, prossimo alla morte, e troppo debole per andarmene a piedi. Sono solo, non è uno scherzo. In nome di Dio, vi prego, rimanete per salvarmi. Sono nei dintorni a raccogliere bacche e tornerò stasera. Grazie”
La sua impresa nel 1997 ispira un libro intitolato Terre Estreme dove lo scrittore Jon Krakauer ricostruisce il viaggio del giovane tramite interviste a coloro che lo hanno conosciuto, nel 2014 la sorella di Christopher pubblica un libro di memorie ma è nel 2007 che la vicenda diventa di dominio pubblico internazionale quando Sean Penn dirige il film Into The Wild con la colonna sonora di Eddie Vedder, frontman dei Pearl Jam.
La storia è diventata talmente universale che il Parco Nazionale di Denali, dopo parecchi incidenti ha deciso di rimuovere il Magic Bus, diventato una meta turistica per chi vedeva in McCandless un mito da seguire.
“Ho avuto una vita felice e ringrazio il Signore. Addio e che Dio vi benedica!”
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