OLIVIA FARNSWORTH – L’INDISTRUTTIBILE 1 Luglio 2021 – Posted in: Biografie – Tags: #biografia, #curiosity, #dolore, #losapeviche, #oliviafarnsworth #olivia #farnsworth #fenomenologia #biografie
PRIVA DI DOLORE
In realtà si tratterebbe di una ragazza. Olivia Farnsworth, 11 anni. È misteriosa perché nessun altro al mondo, né adesso né nella storia, ha mai sofferto del suo disturbo. Le manca il cromosoma 6 – condizione non poi così rara, ma lei ne manifesta tutti e tre i sintomi possibili.
Il che rende Olivia Farnsworth unica.
Da piccolina, non ha mai pianto. All’età di sei anni, si è fatta un brutto taglio al labbro. I dottori hanno dovuto operarla. Indifferente al dolore, a Olivia non è stato dato alcun anestetico.
È poi stata investita da un’auto e trascinata per circa 30 metri. Le è stata strappata la pelle dal torso e dal piede. Ma a parte una certa curiosità, Olivia è rimasta indifferente alla cosa. Si è alzata e se ne è andata. Il primo sintomo.
Raggiunta la veneranda età di nove mesi, Olivia ha perso ogni desiderio di dormire. Niente pisolini. Niente storie della buonanotte. Dopo tre giorni e tre notti di attività ininterrotta, i dottori hanno deciso di darle dei medicinali. Almeno i genitori sarebbero riusciti a dormire un po’. Dieci anni dopo, e ancora deve prendere sonniferi. Altrimenti Olivia non dormirebbe mai. Il secondo sintomo.
A Olivia non piacevano gli omogenizzati. Voleva un milkshake. Solo ed esclusivamente milkshake. E quando non ne otteneva uno, aspettava. Non toccava altro cibo. I genitori hanno deciso di provare a tenerla a digiuno, nella speranza che la fame la spingesse a mandare giù qualcosa di più nutriente. Ma non ci fu verso. Olivia non aveva fame – voleva solo sentire il gusto piacevole dello zucchero sul palato. Il terzo sintomo.
Oggi, Olivia, grazie alle medicine, dorme circa sei ore per notte. Non è più dipendente dai milkshake, ma adora la zuppa di pollo; a quanto pare la frutta, la verdura e le fibre non le piacciono. A volte violenta, a Olivia non preoccupa di colpire con pugni e calci le altre persone. Incapace di comprendere il dolore, non la disturba l’idea di infliggerne agli altri. E i suoi genitori la portano dal dottore regolarmente, perché altrimenti lei non sarebbe in grado di discernere i sintomi della malattia.
Che cosa riservi il futuro per Olivia quando diventerà adolescente, adulta e anziana è un mistero. Speriamo che la sua unicità si riveli una benedizione.
(Fonte Quora – trad. di Erica Baldaro su testo di Scott Goldman)