RENATO CACCIOPPOLI – ‘O PRUFESSORE 11 Giugno 2021 – Posted in: Biografie – Tags: #biografie, #caccioppoli, #curiosity, #losapeviche
L’8 maggio del 1959 con un colpo di pistola Renato Caccioppoli metteva fine alla sua esistenza.Di ‘o Prufessore, come era affettuosamente chiamato nella sua Napoli, ne abbiamo parlato largamente.
Genio e rivoluzionario sono, probabilmente, le due parole che meglio potrebbero caratterizzare questo personaggio emblematico.
Genio perché fu un matematico di grandissimo valore. Per citare uno dei suoi lavori, nel 1932 dimostrò un importantissimo risultato (l’analiticità delle soluzioni delle equazioni ellittiche con coefficienti di classe C^2) che venne poi ripreso, nel 1957, da Ennio de Giorgi (altro genio matematico del XX secolo) che riuscì a risolvere il diciannovesimo problema di Hilbert.
Il problema venne risolto indipendentemente anche da John Nash. De Giorgi in quegli anni era borsista presso L’Istituto per le Applicazioni del Calcolo (IAC) e Caccioppoli fu uno dei primissimi firmatari delle prime pubblicazioni dell’IAC, Istituto fondato e diretto da Mauro Picone, il Maestro di Renato. .
Rivoluzionario perché, forse, ce lo aveva nel sangue: sua madre era Sofia Bakunin, figlia del più famoso Michail Aleksandrovič Bakunin.
Di storie e aneddoti sul conto di ‘o genio, che è un altro appellativo con cui veniva chiamato, ce ne sono a bizzeffe. Fu arrestato per accattonaggio, andò in giro con un gallo a guinzaglio per sbeffeggiare una “legge” del regime fascista che impediva di portare a guinzaglio cani di piccola taglia, tenne nel 1938 un discorso contro Hitler quando questo era in visita a Napoli e, al termine del quale, fece suonare la Marsigliese da una piccola orchestra venendo successivamente arrestato.
Ma vogliamo raccontarvi un ulteriore aneddoto.
Si racconta che Caccioppoli fu fermato per un controllo dalla polizia durante la notte vicino alla stazione ferroviaria.
Sembra che quel luogo fosse un po’ mal frequentato e quando Caccioppoli disse che era docente di Analisi Matematica all’Università Federico II di Napoli, gli agenti storsero il naso e lo arrestarono. Il giorno successivo le guardie chiamarono l’Università per ricevere conferme.
Un collega, si dice Carlo Miranda, rispose e domandò se il soggetto indossasse un impermeabile e una canottiera e quando l’agente rispose di sì il collega disse con sicurezza: “Quello che avete fermato è senz’altro Renato Caccioppoli”.
In generale era trascurato nell’aspetto e si racconta che in un’occasione di rilievo si presentò nelle sue solite vesti, a differenza di tutti i suoi colleghi che erano vestiti elegantemente. La cosa gli fu sottolineate più e più volte, fino alla sua inevitabile reazione:
“Volete Renato Caccioppoli o i suoi vestiti?”
In foto Caccioppoli in compagnia di Guido Stampacchia. Credits photo: Università Federico II.
(Fonte FB Storie scientifiche)