Siniša Mihajlović 19 Dicembre 2022 – Posted in: Biografie – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #parole, #好奇心, allgemeiner Spruch, argot, Biografien, biographies, biographies of famous people Matematica, biography, common saying, curiosité, curiosities, curiosity meaning, dicton commun, did you know that, indovinelli, Italian, Italian language, Italien, Italienisch, italienische Sprache, italy words, Langue, langue italienne, lo sapevi che, math quiz, math tricks, mathematics, mots, Neugier, Phänomenologie, Phänomenologie der Sprache, phénoménologie, phénoménologie du langage, quiz di matematica, riddles quiz, saviez-vous que, Siniša Mihajlović, Sprache, trucchi di matematica, words, words in italian, Wörter, wusstest du das, अंक शास्त्र, आम कहावत, इटालियन भाषा, इतालवी, क्या आप जानते हैं, गणित की तरकीबें, गणित प्रश्नोत्तरी, घटना phenomenology, जिज्ञासा, जीवनी, पहेलियाँ, प्रश्न पूछना, बोलचाल की भाषा, भाषा की घटना विज्ञान phenomenology of language, भाषा: हिन्दी language, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità, 俚語 Biografie, 傳記, 字 Modi di dire, 恆言 Slang, 意大利語, 意大利語 Italiano, 現象學 Fenomenologia della lingua, 語 Lingua italiana, 語言現象學 Linguaggio
Siniša Mihajlović – Il guerriero
“Ricevere la notizia della malattia è stata una bella botta e sono rimasto due giorni chiuso in camera a piangere e a riflettere. […] Rispetto la malattia, ma la guarderò negli occhi, la affronterò a petto in fuori e so già che vincerò questa sfida, non vedo l’ora di andare in ospedale: prima comincio le cure e prima finisco […] Nella mia vita ho sempre dovuto combattere, nessuno mi ha regalato nulla e sono sicuro che da questa esperienza ne uscirò come un uomo migliore.”
Siniša Mihajlović è stato un calciatore e allenatore serbo con cittadinanza italiana. Nei vari campionati disputati è stato centrocampista e difensore, famose sono le sue punizioni e i suoi calci d’angolo perfetti e ben indirizzati.L’ex calciatore è scomparso all’età di 53 anni dopo una lotta contro la leucemia, pochi però sanno che prima dei fasti di calciatore la sua infanzia è stata tormentata dalla povertà e dalla fame dato che Siniša veniva dalla Jugoslavia ed era cresciuto in un contesto di guerra.
“Prima della guerra per andare dai miei genitori dovevo fare 1,4 km, ma senza ponti eravamo costretti a un giro di 80 chilometri. Per mesi la gente ha sofferto ingiustamente. Bombe su ospedali, scuole, civili: tutto spazzato via, tanto non faceva differenza per gli americani. Sul Danubio giravano solo delle zattere vecchie. Come la giudico? Ho ricordi terribili, incancellabili, inaccettabili”.
La sua carriera di giocatore inizia in Jugoslavia con il Vojvodina e con la Stella Rossa, riesce con entrambe le squadre a vincere il campionato e poi la Champions League nel 1991, giocatore di razza arriva in Italia dove gioca con la Roma, con la Sampdoria e poi
con la Lazio.
“Con Mourinho non posso parlare di calcio perché non ha mai giocato e non può capire. Io ho fatto tante cazzate, ho sempre pagato, non è giustificabile ma possono capire solo quelli che hanno fatto questo mestiere da giocatori e lui non l'ha fatto, ma non vedo quale sia la relazione tra quello che ha detto lui e le mie parole.”
La sua abilità ha portato perfino l’Università di Belgrado a realizzare uno studio sui suoi calci di punizione diventati celebri per la potenza e precisione del suo calcio sinistro.
Dopo aver vinto tutto quello che un giocatore poteva vincere si ritira dal gioco del calcio e decide di allenare; anche qui riscontra diversi successi arrivando ad allenare la Nazionale Serba! In Italia ha allenato il Bologna e la Sampdoria.
Siniša Mihajlović era sposato con Arianna Rapaccioni e con lei aveva avuto cinque figli ma era papà di un altro bambino nato da una precedente relazione.
Stimato e ammirato sia in patria che in Italia l’allenatore ha sempre mostrato grande orgoglio per la sua nazionalità serba, difendendola anche in occasioni controverse.
“Io sono nato a Vukovar, i croati erano maggioranza, noi serbi minoranza lì. Nel 1991 c’era la caccia al serbo: gente che per anni aveva vissuto insieme da un giorno all’altro si sparava addosso. È come se oggi i bolognesi decidessero di far piazza pulita dei pugliesi che vivono nella loro città. È giusto? Arkan venne a difendere i serbi in Croazia. I suoi crimini di guerra non sono giustificabili, sono orribili, ma cosa c’è di non orribile in una guerra civile?”
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