ALFRED KUBIN E LE SUE OPERE DISTURBANTI 25 Luglio 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #biografia, #curiosità, #curiosity, #fenomenologia, alfred kubin, artista, lo sapevi che
Perché si dice che le opere di Alfred Kubin siano così disturbanti?
Alfred Kubin è stato un pittore austriaco nato nel XIX° secolo a Leitmeritz, ma, a causa di molti traumi infantili era anche uno psicopatico ed un sociopatico, come dimostrato ampiamente dalle sue opere e dalle sue azioni.
Nei primi due anni di vita, Kubin si trasferì con la sua famiglia prima a Salisburgo e poi a Zell Am See, dove trascorse la maggior parte della sua infanzia e gioventù. Alfred ebbe sempre una sorta di rivalità e complesso di inferiorità nei confronti del padre, che lo picchiava e lo faceva spesso sentire un fallito, dichiarandolo un “buono a nulla” poiché incapace di farsi degli amici o di prendere buoni voti a scuola. Alfred infatti era molto diverso dalle sue disciplinate sorelle Maria (detta “Mizzi”, nata nel 1881) e Friederike (detta “Fritzi”, nata nel 1887): si cacciava infatti spesso nei guai a causa del suo temperamento discolo, preferiva disegnare e vagabondare in giro per i fienili e le stalle del suo paesino di montagna, o stendersi di fianco ai ruscelli e osservare l’acqua che scorreva. Odiava la scuola, gli insegnanti e qualsiasi tipo di costrizione, cosa che lo distinse come puro spirito libero per tutta la sua vita.
L’evento che segnò per sempre la sua esistenza fu la morte di sua madre, che era sempre stata molto protettiva e dolce nei suoi confronti: la donna era ammalata di tubercolosi già da qualche tempo e morì l’8 maggio 1887. Kubin aveva appena undici anni. La visione del padre che correva disperato per casa con il cadavere di sua madre tra le braccia lo traumatizzò per sempre.
Con la morte della moglie, il padre di Kubin divenne molto più severo e crudele nei confronti del figlio, spesso prendendosela con lui e picchiandolo senza motivo. Fu particolarmente in questo periodo che Alfred si avvicinò al disegno, sfogando tutta la sua rabbia e le sue angosce, disegnando scene macabre e di distruzione, e sviluppando un sincero interesse per l’orrido, la violenza e il macabro. Questi elementi lo renderanno famoso caratterizzarono in modo costante le sue opere nella sua futura carriera di artista.
Il padre si sposò poi con la zia di Alfred, che però morì di parto appena un anno dopo dando alla luce la sorellastra di Alfred, Maria e Friederike; Rosalie (nata nel 1888). Nel periodo seguente il giovane Kubin venne escluso sempre di più dalla propria famiglia: suo padre era distrutto dal recente lutto ed escluse il figlio dalle proprie attenzioni, salvo per punirlo duramente per i più futili motivi. A peggiorare la situazione vi era il fatto che Rosalie aveva una tata davvero spregevole che si lamentava sempre di Alfred, si inventava malefatte per metterlo nei guai o ingigantiva quelle che effettivamente lui aveva compiuto, ottenendo come risultato che Alfred fosse severamente punito o picchiato dal padre, il quale era troppo sepolto nel proprio dolore per domandarsi se la tata stesse effettivamente dicendo la verità sul figlio oppure no.
Quando aveva quindici anni, suo padre si sposò per la terza volta, e Alfred, che era stato bocciato al liceo, fu mandato a Klagenfurt da Alois Beer, il fratello della moglie di suo padre, che faceva il fotografo, per fare l’apprendista. In questo periodo si interessò agli scritti di Schopenhauer, che influenzò la sua visione della vita assieme a Friedrich Nietzsche. Kubin fu infatti un grande appassionato di filosofia per tutta la vita.
L’unico aspetto significativo del tempo che trascorse come apprendista fotografo, fu che si interessò particolarmente alle foto dei paesaggi che Beer portava indietro per far sviluppare dai suoi viaggi; per il resto Kubin si disinteressò sempre di più del il proprio lavoro, poiché non imparò niente del mestiere da fotografo dato che gli unici compiti che gli venivano affidati erano di semplice pulizia e gestione del negozio. A causa di tale malcontento, di frequenti doposbronza di serate di baldoria nei bar e anche a causa dei suoi frequenti problemi di nervi fragili ereditati dalla madre (problemi di cui soffrì per tutta la vita); il giovane Kubin si ritrovò sempre più spesso ad avere scatti d’ira feroci (accompagnati a volte da convulsioni) e a litigare con i colleghi. Fu proprio al culmine di uno di questi litigi che a diciannove anni, durante il quarto anno del suo apprendistato, Kubin scappò dal negozio e prese il treno per andare da Klagenfurt a Zell Am See con un vecchio revolver, con l’intenzione di suicidarsi sulla tomba della madre. Quando arrivò il momento di compiere tale atto, però, qualcosa nel meccanismo della pistola si inceppò e il proiettile non partì. Kubin non trovò mai più la forza morale di compiere un atto del genere.
Saputo dell’ennesimo litigio al negozio, Beer lo licenziò in tronco. Avendo così fallito in ogni tentativo di ricevere un’educazione sia scolastica che lavorativa, Kubin si arruolò volontario nell’esercito nel 1897, ma lo accettarono con esitazione per via della sua costituzione fragile. Servì a Lubiana per diciotto giorni esatti e concluse la sua brevissima carriera militare con un gravissimo crollo nervoso al funerale di un comandante di divisione, cosa che lo costrinse a letto in ospedale per quattro mesi, anche se gli ci volle un anno intero per riprendersi del tutto.
Al termine della sua convalescenza, suo padre venne a prenderlo, dimostrandosi sinceramente felice di vederlo, e lo riportò alla casa di Zell Am See, dove tutti finalmente iniziarono a trattarlo bene, padre compreso, e Alfred cominciò a sentirsi amato per la prima volta, cominciando finalmente a legare col genitore.
Grazie per l’attenzione.
(Fonte Quora Vito Lattanzi)