Arti Marziali: Origine, Storia e Filosofia tra Marte e Bugei 19 Novembre 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #Allenamento, #ArtiMarziali, #Askesis, #Autodisciplina, #Bugei, #Bujutsu, #Combattimento, #conoscenza, #curiosità, #Disciplina, #filosofia, #Karate, #KungFu, #Marte, #Perfezione, #samurai, #storia, #StoriaMarziale, #tradizione, crescitapersonale, spiritualità
PERCHÉ SI CHIAMANO ARTI MARZIALI?
Dietro il termine “arti marziali” si cela un intreccio affascinante di storia, filosofia e cultura che attraversa secoli e continenti.
La parola stessa evoca un mondo fatto di disciplina, esercizio e perfezionamento. Ma perché proprio “arti marziali”?
Scopriamolo insieme!
DALLA ROMA ANTICA ALLA GIAPPONE FEUDALE
Il termine “marziale” deriva dal dio Marte, la divinità romana della guerra. La sua figura simbolizza l’arte del combattimento e la preparazione alla battaglia, valori che ritroviamo in tutte le tradizioni guerriere del mondo.
Quando parliamo di “arti marziali”, dunque, ci riferiamo a pratiche codificate che uniscono tecnica, filosofia e un alto livello di abilità fisica e mentale. In Giappone, durante il periodo Edo (1603-1868), si usava il termine bugei (武芸), che significa letteralmente “arti marziali”.
La parola “gei” (芸) è molto vicina al concetto latino di ars: non si tratta solo di tecniche, ma di un’attività creativa che richiede abilità, studio ed esperienza per raggiungere l’eccellenza.
Un termine correlato, bujutsu (武術), si concentra invece sulle “tecniche” (jutsu) marziali, sottolineando l’aspetto pratico e applicativo, rispetto alla ricerca estetica e spirituale del bugei.
DAL GRECO ANTICO ALL’ASCESI
Non meno affascinante è il legame con il termine greco ἄσκησις (askesis), che significa “esercizio”. Questo concetto era usato da filosofi come Senofonte nella sua Ciropedia per indicare sia l’esercizio della virtù (areté), sia l’esercizio marziale (askesis polemiké).
Ma l’askesis non si fermava al solo corpo: rappresentava anche un lavoro interiore, un’educazione dell’anima attraverso la disciplina fisica e morale.
In questo senso, le arti marziali non sono solo “combattimento”, ma un mezzo per scolpire il corpo, la mente e lo spirito, come un artista che perfeziona la sua opera.
CURIOSITÀ: UNA TRADIZIONE MONDIALE
1. Le arti marziali non sono solo asiatiche: anche in Europa esistevano tradizioni codificate, come la scherma rinascimentale italiana e le tecniche di lotta greco-romane.
2. Il Kung Fu (功夫) non significa “arte marziale” ma “abilità acquisita con il duro lavoro”. È un concetto simile all’askesis greca.
3. I samurai giapponesi studiavano anche arti artistiche, come la calligrafia e il teatro, per completare la loro formazione spirituale.
DALLE TECNICHE ALLA TRASFORMAZIONE
Le arti marziali, in ogni cultura, non si limitano all’apprendimento di tecniche di combattimento. Sono un percorso formativo, un cammino di crescita personale che intreccia corpo, mente e spirito.
Come diceva il maestro di Karate Gichin Funakoshi:
“L’arte marziale inizia e finisce con il rispetto.”
E Tu? Qual è la tua esperienza con le arti m.? Le consideri un semplice sport, una disciplina o un percorso di vita? Raccontamelo nei commenti e condividi il tuo punto di vista!
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