BLOWIN’ IN THE WIND 24 Maggio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Bob Dylan – “Blowin’ in the wind” : la poesia contro la guerra

Siamo nel 1963: gli Stati Uniti sono coinvolti in un conflitto bellico e Bob Dylan compone una canzone, un’opera poetica, che affronta i temi dei diritti civili e degli orrori della guerra.

Bob Dylan è indubbiamente un poeta, e non c’è dubbio su questo punto. È vero che non aderisce a una struttura metrica rigida né alle tradizionali rime ordinate, ma concordo con l’idea che la poesia non debba essere confinata in schemi predefiniti.

È stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 2016, una scelta che ha senso. Inoltre, come cantautore americano, Dylan fa uso di numerosi artifici retorici nel suo lavoro.

Consideriamo ad esempio la celebre “Blowin’ in the wind“. Nel contesto del 1963, con gli Stati Uniti immersi nel conflitto in Vietnam, Dylan compone una canzone, un’opera poetica, che affronta i temi dei diritti civili e degli orrori della guerra.

Il brano è strutturato intorno a una serie di domande, le cui risposte, come suggerisce il titolo stesso, sembrano disperse nel vento. Il cantante-poeta sembra osservare tutto dall’alto, come uno spettatore distante.

Tante sono le domande che fluttuano nel vento…

Dylan si pone l’interrogativo su quante strade un individuo debba percorrere prima di poter essere definito un vero uomo, quante spiagge una colomba debba attraversare prima di potersi posare sulla sabbia e quante volte i proiettili dei cannoni debbano volare prima di essere

dimenticati.

Attraverso l’utilizzo di ripetizioni, metafore e similitudini, il cantautore si avvale di una vasta gamma di figure retoriche, mantenendo sempre un tono tranquillo e sereno, anche se affronta tematiche crude e violente come la morte e la guerra.

Cosa vuol dire La risposta sta soffiando nel vento?

Nel ritornello – rivolto metaforicamente a un ipotetico amico, nel quale si potrebbe identificare l’intera umanità – viene data una risposta che lascia uno spiraglio all’ottimismo: una risposta che c’è, e a portarla basterà un soffio di vento.

Nel ritornello, che si ripete ciclicamente, Dylan si rivolge al pubblico (o al lettore) chiamandolo affettuosamente “caro amico mio” e, con un tono fraterno, cerca di trasmettergli un concetto fondamentale: tutto è in costante movimento e cambiamento, e l’unico modo per l’umanità di

sopravvivere è adattarsi a queste mutazioni imprevedibili, simili al vento che sfugge al nostro controllo.

“Siamo canne e la sorte è il vento” (G.Deledda)

Le risposte alle domande poste sono molteplici e varie, ma sono parole e le parole sono effimere e mutevoli come il vento, che sfugge alla nostra presa. Numerose sono, prendendo ad esempio anche una sola canzone, le manifestazioni poetiche nelle composizioni di Bob Dylan.

Forse la sua vittoria del Nobel potrà ispirare qualcuno a esaminarle con maggiore sistematicità. Nel frattempo, noi continuiamo ad ascoltarle come sempre abbiamo fatto e ci interrogammo su quanti bombardamenti dovranno oscurare il cielo prima che le guerre possano cessare.

Testo della canzone (lingua originale)

Blowin’ in the wind

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, ‘n’ how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, ‘n’ how many times must the cannon balls fly
Before they’re forever banned?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind(1).

How many years can a mountain exist
Before it’s washed to the sea?
Yes, ‘n’ how many years can some people exist
Before they’re allowed to be free?
Yes, ‘n’ how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn’t see?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind.

How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, ‘n’ how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, ‘n’ how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind.

NOTE

1) The answer is blowing in the wind = la risposta, se ne va nel vento, aleggia nel vento, è portata dal vento, si denota una visione pessimistica o quanto meno una soluzione sospesa, perché non si sa se questa risposta verrà raccolta da qualcuno.

Traduzione italiana di Mogol reinterpretata per renderla cantabile in italiano.

La risposta è caduta nel vento (è portata dal vento)

Quante le strade che un uomo farà
e quando fermarsi potrà?
Quanti mari un gabbiano dovrà attraversar
per giungere e riposar?
Quando tutta la gente del mondo riavrà
per sempre la sua libertà?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.

Quando dal mare un’onda verrà
che i monti lavare potrà?
Quante volte un uomo dovrà litigar
sapendo che è inutile odiar?
E poi quante persone dovranno morir
perché siano troppe a morir?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.

Quanti cannoni dovranno sparar
e quando la pace verrà?
Quanti bimbi innocenti dovranno morir
e senza sapere il perché?
Quanto giovane sangue versato sarà
finché un’alba nuova verrà?

Risposta non c’è, o forse chi lo sa,
caduta nel vento sarà.

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