Perchè trovo che il testo sia davvero criptico e ricco di riferimenti sotto traccia tanto da suscitare una grande curiosità.
Un testo criprico
E’ più o meno per questo motivo che ho iniziato a fare delle ricerche sul sottofondo culturale che animava Fenomenologia e che in modo carsico alimentava l’intero album a cui il brano appartiene: Fetus.
Fetus è il primo album di Franco Battiato, pubblicato nel 1972 (Bla Bla) e, come pure Pollution (che infatti è uscito lo stesso anno), è un album molto sperimentale dal punto di vista musicale, percorso da sonorità rock-progressive ed elettroniche.
Ci sono dei riferimenti culturali che accomunano tutti i brani dell’album e che sono sintetizzabili a 2 grandi pilastri nella mente di Franco che convergono anche in Fenomenologia:
Aldous Huxley e in particolare il suo scritto più famoso, la distopia raccontata in Il mondo nuovo, che si esprime diffusamente e in particolare nella scelta di adoperare una formula chimica. Che significa la formula chimica che è posta a chiusura della canzone? Questa informazione è davvero conosciuta: coincide con una forma stilizzata elicoidale 2d che, se rappresentata graficamente, restituisce l’immagine del Dna.
Paramahansa Yogananda, Yogi e guru indiano che visse buona parte della sua vita negli Stati Uniti (prima metà del ‘900), iniziando moltissimi discepoli al Kriyā Yoga, l’ultima via di conoscenza spirituale descritta da Patanjali negli Yoga Sutra, ovvero la via caratterizzata dalla meditazione. Swami Yogananda è conosciuto in Europa e negli Stati Uniti anche attraverso i suoi scritti, in particolare il più fortuna e primo: Autobiografia di uno yogi ed è tra le figure presenti nella copertina del notissimo (e misterioso) ottavo album dei Beatles: Sgt. pepper’s lonely hearts club.
Ora, a mio parere in questo brano Battiato cerca di creare un bel contrasto. Nel mondo perfettamente meccanico alla Huxley, perfetto ma privo di incertezze date dall’incursione del sentimento, tutto è sotto controllo.
Qui invece la formula chimica della catena del dna, ovvero la sintesi della conoscenza umana in fatto di prevedibilità delle attitudini dell’individuo non basta: il processo mentale è incerto, attorno ai miei occhi c’è nebbia.
Battiato sembra metterci in guardia rispetto al fatto che, sebbene siamo in possesso di alcuni elementi scientifici che ci consentono di leggere e prevedere la genesi umana, siamo ancora lontanissimi da che questo sia in qualche modo una conoscenza pienamente appresa.
La scelta del titolo della canzone
Da questo punto di vista, anche la scelta del titolo della canzone, ovvero Fenomenologia, mi sembra che possa andare in questa direzione. Tra tutte le interpretazioni che possiamo dare, credo infatti che qui fenomenologia si rifaccia proprio al concetto di conoscenza e che acquisisca un’accezione hegeliana.
Come si può leggere: In filosofia, il termine ha avuto fortuna a partire dalla Fenomenologia dello spirito (1807), in cui G.W.F. Hegel tracciò la storia delle manifestazioni dello Spirito, fonte.
In conclusione
In sintesi, a mio parere è come se Battiato qui volesse metterci di fronte a un problema: per quanto conosciamo, non avremo mai la possibilità di afferrare in modo stabile l’oggetto di conoscenza, se con questo intendiamo l’esistenza stessa.
E’ più o meno per questo motivo che ho iniziato a fare delle ricerche sul sottofondo culturale che animava Fenomenologia e che in modo carsico alimentava l’intero album a cui il brano appartiene: Fetus.
Fetus è il primo album di Franco Battiato, pubblicato nel 1972 (Bla Bla) e, come pure Pollution (che infatti è uscito lo stesso anno), è un album molto sperimentale dal punto di vista musicale, percorso da sonorità rock-progressive ed elettroniche.
Ci sono dei riferimenti culturali che accomunano tutti i brani dell’album e che sono sintetizzabili a 2 grandi pilastri nella mente di Franco che convergono anche in Fenomenologia:
Ora, a mio parere in questo brano Battiato cerca di creare un bel contrasto. Nel mondo perfettamente meccanico alla Huxley, perfetto ma privo di incertezze date dall’incursione del sentimento, tutto è sotto controllo.
Qui invece la formula chimica della catena del dna, ovvero la sintesi della conoscenza umana in fatto di prevedibilità delle attitudini dell’individuo non basta: il processo mentale è incerto, attorno ai miei occhi c’è nebbia.
Battiato sembra metterci in guardia rispetto al fatto che, sebbene siamo in possesso di alcuni elementi scientifici che ci consentono di leggere e prevedere la genesi umana, siamo ancora lontanissimi da che questo sia in qualche modo una conoscenza pienamente appresa.
La scelta del titolo della canzone
Da questo punto di vista, anche la scelta del titolo della canzone, ovvero Fenomenologia, mi sembra che possa andare in questa direzione. Tra tutte le interpretazioni che possiamo dare, credo infatti che qui fenomenologia si rifaccia proprio al concetto di conoscenza e che acquisisca un’accezione hegeliana.
Come si può leggere: In filosofia, il termine ha avuto fortuna a partire dalla Fenomenologia dello spirito (1807), in cui G.W.F. Hegel tracciò la storia delle manifestazioni dello Spirito, fonte.
In conclusione
In sintesi, a mio parere è come se Battiato qui volesse metterci di fronte a un problema: per quanto conosciamo, non avremo mai la possibilità di afferrare in modo stabile l’oggetto di conoscenza, se con questo intendiamo l’esistenza stessa.
E voi cosa ne pensate?
(Fonte bit.ly/2QsbrV3)