LE MASCHERE DI CARNEVALE: GIANDUJA 6 Febbraio 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #parole, #好奇心, allgemeiner Spruch, argot, Biografien, biographies, biographies of famous people Matematica, biography, carnevale, common saying, curiosité, curiosities, curiosity meaning, dicton commun, did you know that, gianduja, indovinelli, Italian, Italian language, Italien, Italienisch, italienische Sprache, italy words, Langue, langue italienne, lo sapevi che, maschera, maschera di carnevale, maschere di carnevale, math quiz, math tricks, mathematics, mots, Neugier, Phänomenologie, Phänomenologie der Sprache, phénoménologie, phénoménologie du langage, quiz di matematica, riddles quiz, saviez-vous que, Sprache, trucchi di matematica, words, words in italian, Wörter, wusstest du das, अंक शास्त्र, आम कहावत, इटालियन भाषा, इतालवी, क्या आप जानते हैं, गणित की तरकीबें, गणित प्रश्नोत्तरी, घटना phenomenology, जिज्ञासा, जीवनी, पहेलियाँ, प्रश्न पूछना, बोलचाल की भाषा, भाषा की घटना विज्ञान phenomenology of language, भाषा: हिन्दी language, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità, 俚語 Biografie, 傳記, 字 Modi di dire, 恆言 Slang, 意大利語, 意大利語 Italiano, 現象學 Fenomenologia della lingua, 語 Lingua italiana, 語言現象學 Linguaggio
Gianduja
Gianduja (Giandoja in piemontese, IPA [ʤan’dʊja]) è una maschera popolare torinese, che la tradizione lega al territorio astigiano. Il suo nome sembra derivare dalla locuzione piemontese Gioann dla doja, ovvero Giovanni del boccale.
Gianduja è originario di Caglianetto, in quel di Asti, è una maschera popolare torinese nata nel 1798.
Questa maschera di carnevale, prediletta dai piemontesi, deve il nome a una precauzione politica: fino al 1802, infatti,l’avevano chiamata Gerolamo, ma quell’anno, ai primi del nuovo secolo, i comici pensarono bene di ribattezzarlo per evitare che si potesse scorgere allusione al nome di Gerolamo Bonaparte, parente dell’imperatore.
In Gianduja compaiono alcune qualità tipiche del popolano piemontese come l’arguzia, l’allegria, ma è anche caparbio e sospettoso se non vede chiaro in quanto gli accade intorno e mantiene uno spirito libertario e patriottico.
E’ proverbiale la sua distrazione.
Gianduja rappresentava il contadino dotato di buon senso e di senso pratico, apparentemente ingenuo, amante degli scherzi e delle donne.
Due sono le ipotesi sull’origine del suo nome, come già accennato:
la prima lo vuole derivato da “Gioan d’la douja”, che significa “Giovanni del boccale”, mentre la seconda dal francese “Jean Andouille” ovvero “Giovanni salsiccia.
Il suo costume è di classica foggia settecentesca: indossa in testa un tricorno e la parrucca con il codino. Ha un costume di panno color marrone, bordato di rosso, con un panciotto giallo e le calze rosse. Sul collo porta un fiocco verde oliva e un ombrello sempre dello stesso colore.
Ha le scarpe di color nero e i calzini rossi. Dopo Sales anche i fratelli Lupi proseguirono con enorme successo le rappresentazioni delle avventure di questo burattino, ma nel corso del secolo fu portato sulle scene anche da un attore Giovanni Toselli, con il quale la maschera guadagnò ulteriore notorietà.