Gli Aghori – I Monaci più temuti 7 Ottobre 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , ,

Gli Aghori: Viaggio nei Rituali Estremi dei Monaci Cannibali dell’India

Il fiume Gange scorre placido, testimone silenzioso di millenni di storia e spiritualità. Ma lungo le sue rive sacre, si muovono figure inquietanti, avvolte in un’aura di mistero e terrore: sono gli Aghori, i monaci più controversi e temuti dell’India.

Esiliati dalla società convenzionale, questi asceti estremi percorrono un cammino spirituale che sfida ogni concezione umana di sacro e profano. Varanasi, la città eterna dell’induismo, è il loro santuario, un luogo dove vita e morte danzano in un abbraccio perpetuo.

Gli Aghori sono i figli ribelli della tradizione Sâdhu, spingendosi oltre ogni limite concepibile nella ricerca dell’illuminazione. I loro rituali, che sfiorano l’indicibile, provocano disgusto e fascino in egual misura. Eppure, dietro pratiche che appaiono barbare ai nostri occhi, si cela una filosofia profonda e sconcertante.

Immaginate di bere da un teschio umano, di masticare teste di animali ancora palpitanti, di cibarvi della carne dei vostri simili. Per gli Aghori, questi non sono atti di barbarie, ma sacre comunioni con il divino. Ogni boccone di carne umana è un passo verso l’unione con Shiva, il dio della distruzione e della rinascita. Ogni sorso da un cranio è un sorso di saggezza ancestrale.

AGHORI

La leggenda narra che il loro guru, Baba Kinaram, abbia vissuto per 170 anni. Questa promessa di longevità sovrumana spinge gli Aghori a cercare l’immortalità nei modi più estremi. Lungo le rive del Gange, dove i corpi vengono cremati e le ceneri disperse, questi monaci trovano il loro nutrimento. Mescolando carne umana, marijuana e alcol in un rituale macabro, cercano di assorbire lo “Shakti”, l’energia vitale dei defunti.

Ma cosa spinge un essere umano ad abbracciare pratiche così estreme? Per gli Aghori, la risposta è semplice e sconvolgente: tutto è illusione. In un mondo di Maya, dove nulla è reale, anche le distinzioni tra puro e impuro, sacro e profano, perdono significato. Nel loro universo filosofico, solo attraverso l’accettazione totale di ciò che la società rifiuta si può raggiungere la vera liberazione.

Questi rituali, per quanto scioccanti, ci costringono a confrontarci con le nostre paure più profonde, con i tabù che governano le nostre vite. Gli Aghori, nella loro ricerca estrema di illuminazione, ci ricordano quanto sottile sia il confine tra sacro e profano, tra devozione e follia.

Mentre il mondo moderno avanza inesorabile, gli Aghori rimangono ancorati a pratiche millenarie, sfidando il tempo e la morale comune. Sono un promemoria vivente della vastità e della complessità della spiritualità umana, un enigma che continua a sfidare la nostra comprensione e a scuotere le fondamenta delle nostre convinzioni.

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