I DITTATORI CHE HANNO FATTO “BENE”! 12 Settembre 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosità, #curiosity, #fenomenologia, dittatori, Gheddafi, Lee Kuan Yew, lo sapevi che, Park Chung-hee, Qaboos bin Said al Said, Thomas Sankara
Esistono dittatori che hanno fatto del bene al proprio Paese?
Ce ne sono diversi. Se siete occidentali, alcuni potrebbero scioccarvi. Se non lo siete, buona lettura. Ecco a voi i dittatori che hanno fatto “bene” ai loro paesi!
Numero 1: Muammar Gheddafi.
Gheddafi da giovane, carino no?
Spesso ci si riferisce a Gheddafi come una cattiva persona.
Ma, in realtà, non è così.
Diamo un’occhiata a qualche lusso che potevano permettersi i cittadini della Libia durante il suo governo:
1: Elettricità gratuita.
2: Case gratuite.
3: Sanità gratuita, la miglior sanità gratuita dell’Africa e del mondo arabo.
4: Un PIL pro capite alto vent’anni prima che l’Occidente iniziasse a sanzionare la Libia.
5: Una porzione del denaro ricavato dalla vendita del petrolio andava direttamente nei conti bancari dei cittadini libici.
6: Se la sanità in Libia non era sufficiente, lo stato finanziava l’intero viaggio per raggiungere un ospedale estero.
Potrei andare avanti ancora.
Anche questo:
Durante il regime di Gheddafi, la Libia aveva l’indice di sviluppo umano più alto dell’Africa.
Numero 2: Lee Kuan Yew.
Lee Kuan Yew da giovane
Il secondo della lista dei dittatori “buoni” è Lee Kuan Yew è stato il primo ministro di Singapore per tre decenni. In questi trent’anni ha trasformato una città stato sottosviluppata, priva di risorse naturali, senza una grande superficie ed un esercito modesto, nel perfetto esempio di nazione sviluppata. Ci è riuscito superando diverse difficoltà, come il multiculturalismo di Singapore. La popolazione era un agglomerato di malesi, cinesi, inglesi, francesi, indonesiani e tanti altri gruppi etnici.
Nonostante abbia messo in atto misure dittatoriali come i brogli elettorali, lo smorzamento del giornalismo, l’illegalità delle proteste e le detenzioni arbitrarie, mantiene ancora il titolo di “Dittatore meno brutale della storia”. Non ha ucciso una singola persona durante i suoi trent’anni di regime. La tortura non veniva applicata.
Prima che ricoprisse il ruolo di leader, Singapore non era niente più di un ammasso di case di plastica e baracche. Ecco Singapore oggi:
Numero 3: Park Chung-hee
Park Chung-hee. Bel taglio di capelli, no?
Park Chung-hee non è salito al potere con mezzi propriamente democratici. Si proclamò leader dopo un colpo di stato. Ma, a differenza di molti leader delle giunte militari, non ha lavorato solo per arricchire se stesso. Al contrario, ha arricchito la sua nazione: la Corea del Sud.
Sviluppò il settore bancario sud coreano, il settore finanziario ed arricchì il paese con una politica di industrializzazione orientata all’esportazione.
Per darvi idea di come cambiò la situazione, quando salì al potere il PIL pro capite in Corea del Sud era di soli 59 dollari. Quando il suo regime terminò, era di 1000 dollari.
Sfortunatamente venne tradito ed assassinato nel 1979, prima che potesse ulteriormente migliorare la Corea del Sud.
Come bonus, difese la nazione dal comunismo.
Numero 4: Qaboos bin Said al Said, ovvero il Sultano dell’Oman.
Qaboos bin Said al Said
Quando è salito al potere nel 1970, l’Oman era il stato più povero del mondo arabo. Oggi si è guadagnato il soprannome di “Svizzera del Medio Oriente”. Tutto grazie a quest’uomo.
L’Oman, come molti altri stati arabi, è ricco grazie all’esportazione del petrolio; in aggiunta a ciò, l’Oman ha anche sviluppato un settore bancario ed uno finanziario. Da qui il soprannome. L’Oman è anche un grande tavolo per la negoziazione, data la sua neutralità militare.
Nel 1970, in Oman c’erano soltanto tre o quattro scuole. Ora ne ha più cento e qualche università, la più importante delle quali porta il nome del sultano. Nello stesso anno, il PIL pro capite dell’Oman era di 345 dollari. Oggi è di 15,000 dollari. Quaboos continua a governare il paese tutt’ora.
Mentre gli altri paesi arabi continuano ad avere delle dispute, l’Oman si fa da parte e si gode la sua ricchezza.
Numero 5: Thomas Sankara.
Thomas Sankara nella sua umile uniforme militare.
Sankara ha compiuto diverse grandi cose durante il suo breve regime.
Diede l’ordine di piantare milioni e milioni di alberi, in modo da prevenire la desertificazione. Abbassò il suo stesso stipendio ed eliminò gran parte della corruzione dal governo, che era un grandissimo problema. Costruì strade e case. Salvò la nazione dalla dominazione francese.
Cambiò il nome della nazione da Upper Volta, il nome coloniale, a Burkina Faso. Compose l’inno nazionale e disegnò la bandiera.
Sfortunatamente venne assassinato durante un colpo di stato prevedibilmente sponsorizzato dalla Francia, che installò un brutale dittatore che impoverì la nazione e divenne la marionetta della Francia, appunto.
Ecco secondo noi la top five dei dittatori che fecero del bene alle loro nazioni nonostante tutto!
Avete da aggiungere qualche nome?
Fatecelo sapere nei commenti.
© copyright 2022 – tutti i diritti sono riservati
2 Comments
Virginia Settembre 13, 2022 - 09:29
Ce ne fosse uno italiano!!! E questo la dice lunga…
Red Settembre 19, 2022 - 16:37 – In reply to: Virginia
già, è proprio vero!