IL QUADRATO DEL SATOR 21 Settembre 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosità, #curiosity, fenomenologia del sator, lo sapevi che, quadrato, quadrato magico, sator
Un Quadrato Magico
“L’energia delle pietre antiche è potente e ci fa entrare in contatto con i mondi invisibili che ci circondano svelandone i segreti magici, le storie incantate, le verità nascoste.” (cit.Patrizia Boi)
Il Quadrato del Sator è un’iscrizione latina che compare spesso ed è disposta in forma di quadrato magico.
La sua esistenza è attestata da oltre 2000 anni e ancora non sappiamo se derivi di qualcosa di ancora più antico e misterioso. Molto famoso e studiato sono attribuite a questo quadrato delle qualità magiche davvero potenti.
In epoca antica, infatti, si poneva l’enfasi sulla perfezione del quadrato e sulle frasi palindrome al suo interno.
L’iscrizione del quadrato può essere letta nello stesso modo sia da sinistra verso destra che viceversa, sia partendo dal basso che dall’alto… come un inizio che diventava fine e una fine che generava un inizio.
Sebbene il significato completo del quadrato non sia ancora oggi noto è stato trovato in molte lapidi, effigi e graffiti in giro per il mondo, diversi archeologi e studiosi di lingue antiche pensano sia un vero e proprio scongiuro contro il male e una frase magica per guarire quando si è ammalati.
Ma quali sono le parole magiche che compongono il quadrato?
“Sator, Arepo, Tenet,Opera, Rotas”.
Quando si cerca di capire cosa voglia dire il quadrato bisogna tener conto della traduzione delle singole parti dove sator può essere tradotto con il creatore, mentre tenet si traduce come regge, rotas opera sono le opere del creato e arepo proviene dalla lingua celtica e vuol dire aratro.
Una delle possibili traduzioni sarebbe quindi
“Il creatore domina e regge le opere del creato e ciò che la terra produce”.
Le traduzioni possono differire e il senso della frase variare leggermente ma il significato principale è sempre una invocazione a Dio ovvero a colui che domina cielo e terra ed è forse per questo che è stato usato anche come sigillo dei Templari durante il Medioevo.
Questo antichissimo Quadrato del Sator e la sua formula magica di cui ancora oggi non conosciamo del tutto la potenza e il significato è stato dipinto in molte tele famose, inciso all’interno delle chiese e perfino scritto nelle pergamene come scongiuro per allontanare il male.
Perfino Christopher Nolan ha citato il Quadrato del Sator colpito dal suo enigma: uno dei film da lui diretti si intitola per l’appunto Tenet, l’antagonista principale lavora in un’agenzia chiamata Rotas e si chiama Sator, uno dei personaggi presenti all’inizio si chiama Arepo.
“Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C’è sempre più mistero.” (cit. Anaïs Nin)
L’enigma del significato
Lettura lineare
Difficile stabilire il significato letterale della frase composta dalle cinque parole, dal momento che il termine AREPO è un hapax legomenon nella letteratura latina, e quindi non è possibile stabilirne il significato per confronto.
Il quadrato di Sator su una porta di legno a Grenoble (Francia)
Alcune congetture su tale parola (nelle Gallie e nei dintorni di Lione esisteva un tipo di carro celtico che era chiamato arepos: si presume allora che la parola sia stata latinizzata in arepus e che nel quadrato essa avrebbe la funzione di un ablativo strumentale, cioè un complemento di mezzo) portano a una traduzione, di senso oscuro, quale
“Il seminatore, con il carro, tiene con cura le ruote”
della quale si cerca di chiarire il senso intendendo il riferimento al seminatore come richiamo al testo evangelico.
Il termine arepo si può anche intendere come «piccola pezza di terra», in riferimento a un passo di Columella dove arepenne è dato come sinonimo di origine gallica di semiiugero, con uguale radice di arpentum. Inoltre il termine rotas può indicare “il convento”. Il significato sarebbe stato dunque:
“Il Seminatore di un arepo mantiene con il suo lavoro il convento”.
Se invece rotas si rifacesse alle ruote celesti, potrebbe essere letto come
“Il Creatore delle terre tiene (governa) le ruote celesti”.
Il concetto della unicità del mondo immanente con quello trascendente, identificato anche dalla forma a croce del tenet, forma che esprime simbolicamente l’unione del cielo e della terra.
Dalle combinazioni dei due significati si può anche ottenere
“Il seminatore nel campo governa le ruote celesti”
visione riconducibile all’ateismo radicale tipico dell’atomismo di Lucrezio.
Lettura bustrofedica
Se si leggesse il palindromo cambiando verso di percorrenza alla fine di ogni riga o di ogni colonna (scrittura bustrofedica), si otterrebbe la frase “sator opera tenet arepo rotas”, in cui il termine Sator indicherebbe il seminatore, arepo rappresenterebbe una contrazione di areopago (nel significato di tribunale supremo), e il palindromo potrebbe essere tradotto con:
“Il seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il tribunale supremo decide il suo destino”
tale interpretazione attribuirebbe pertanto un significato morale al quadrato magico secondo cui:
“L’uomo decide le sue azioni quotidiane, ma soltanto Dio decide il suo destino”.
Da notare come, utilizzando sia la lettura lineare sia quella bustrofedica, arepo corrisponde anche alla costellazione del Grande Carro, la falce degli dei (harpé), simbolo del loro potere universale e quindi metafora di Dio.
Lettura anfibologa
Data la molteplicità dei possibili significati, il quadrato di Sator si potrebbe intendere come un anagramma anfibologo, contenente volutamente più chiavi di lettura che si rivelavano differentemente a seconda del livello di conoscenza e profondità del lettore.
Il lettore meno colto si sarebbe fermato alla lettura letterale e forse avrebbe afferrato i significati simbolici abbastanza comuni nel mondo antico, come i quattro elementi pitagorici, traendo la lettura, riga per riga:
“Il seminatore, tiene, la falce, le opere agricole, le ruote”.
Una persona più acuta avrebbe compreso l’anfibologia e le avrebbe trasferite dalla sfera terrestre a quella celeste, cogliendo il legame tra seminatore agricolo e Seminatore celeste, scorgendo la lettura, riga per riga,:
“Il Creatore, tiene, il Grande Carro, le costellazioni, le stelle”.
Chi fosse dotato poi di cultura, sia letteraria che filosofica, avrebbe intuito la chiave di interpretazione bustrofedica ricca di metafore, traendo lettura, riga per riga:
“Dio, si prende cura, del Creato, come l’uomo si prende cura, dei suoi campi”
nonché ulteriori significati numerologici, cabalistici, filosofici e teologici.
Simbologia cristiana
La lettura all’interno del palindromo della parola “PATERNOSTER” come crux dissimulata avviene per via di anagramma.
La presenza del palindromo in molte chiese medievali induce a considerarlo – per quanto esso possa aver avuto un’origine più antica – un simbolo che si inserisce nella cultura cristiana di quel periodo.
Partendo dalla identificazione del Sator, il seminatore, con il Creatore (vedi la Parabola del seminatore e la Parabola del granello di senape), qualche studioso ha proposto la seguente interpretazione:
«Il Creatore, l’autore di tutte le cose, mantiene con cura le proprie opere».
Un’altra sostiene che, coerentemente con abitudini diffuse nel Medioevo, l’impiego in ambiente cristiano del quadrato del Sator doveva corrispondere a finalità apotropaiche, come avvenne per molte altre iscrizioni suggestive, del tipo «Abracadabra» o «Abraxas».
Se la grande quantità di presenze e ritrovamenti in luoghi di culto medievali dimostra che il palindromo avesse un significato religioso in epoca medioevale, più controverso è il contesto del suo uso in epoche antecedenti.
Il ritrovamento del «latercolo pompeiano», risalente a data anteriore all’eruzione del Vesuvio nel 79, ha sollevato numerose controversie sull’origine cristiana del quadrato in quanto, pur essendo un fatto documentato la presenza di comunità cristiane a Pompei ed Ercolano e in Campania, la A e la O poste ai lati della croce sono un riferimento alla simbologia dell’Alfa e l’Omega la cui prima comparsa in ambito cristiano è attestata nell’Apocalisse di Giovanni, redatta in data più tarda (anche se in ambito ebraico tale simbologia è presente anche nell’Antico Testamento).
Il primo a ipotizzare la tesi dell’Apocalisse fu Grosser, che osservando con spirito enigmistico l’insieme delle lettere che lo compongono rilevò come esse possono servire a comporre una croce, nella quale la parola paternoster si incrocia sulla lettera N: avanzano due A e due O, che possono porsi ai quattro estremi della croce, come fossero l’alfa e l’omega, il principio e la fine, all’interno di quattro quadranti divisi dagli assi orizzontale e verticale formanti la croce.
Il quadrato sarebbe dunque una crux dissimulata, un sigillo nascosto in uso tra i primi cristiani ai tempi delle persecuzioni.
Questa interpretazione è rafforzata dal fatto che il quadrato magico stesso contiene al suo interno una croce greca dissimulata, costituita dall’incrocio, al centro del quadrato, delle due ricorrenze di tenet, l’unica parola della struttura che è palindroma di sé stessa.
Questa interpretazione, per quanto plausibile, non è accettata da tutti gli studiosi, specie da quanti rifiutano l’origine cristiana del palindromo.
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