Il Volto Oscuro del Potere: Anatomia dei Tiranni 27 Gennaio 2025 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #dittatura, #potere, #storia, #tirannia, politica
Il Volto Oscuro del Potere: Anatomia dei Tiranni
Nel corso dei millenni, mentre imperi sono sorti e crollati, una costante inquietante ha attraversato la storia dell’umanità come un filo scarlatto: la tirannia.
Come un’ombra persistente che si allunga sul palcoscenico della civiltà, il fenomeno della tirannia continua a manifestarsi anche nel nostro mondo contemporaneo, assumendo forme sempre nuove ma mantenendo intatta la sua essenza.
Le tre facce del potere assoluto
Secondo la brillante analisi dello storico Waller R. Newell, docente alla Carleton University di Ottawa, esistono tre archetipi di tiranni che hanno plasmato – e continuano a plasmare – il destino delle nazioni. Nel suo illuminante saggio “Tiranni”, Newell ci guida in un viaggio attraverso 2500 anni di storia, rivelando i meccanismi profondi che governano l’esercizio del potere assoluto.
Da sinistra a destra: Abu Bakr al-Baghdadi, il tiranno “millenarista” alla guida del Califfato islamico; Napoleone Bonaparte, a rappresentare i tiranni “illuminati”; e Murad IV, tipico esempio di tiranno “giardiniere”.
I Giardinieri: i signori del piacere
“Come un pastore ingrassa il suo gregge solo per poi macellarlo” – Trasimaco
I “tiranni giardinieri” rappresentano la forma più antica e ancora oggi più diffusa di dispotismo. Sono i sovrani che considerano il proprio paese come un giardino personale da coltivare per il proprio piacere e profitto. Come magistralmente osservato da Aristotele, governano “da padroni di casa” su scala nazionale.
Un esempio raccapricciante di questa categoria è il sultano Murad IV, le cui macabre abitudini ci sono state tramandate dalle cronache dell’epoca. Il sultano si dilettava a posizionarsi sulle mura del palazzo, abbattendo con il suo moschetto i passanti innocenti che camminavano sotto gli spalti. In altri momenti, come in preda a una frenesia omicida, correva per le strade brandendo la sua spada contro chiunque incrociasse il suo cammino.
Gli Illuminati: i riformatori spietati
La seconda categoria comprende i “tiranni riformatori”, figure più complesse e affascinanti. Questi sono i Napoleone, i Giulio Cesare, gli Alessandro Magno della storia – uomini che, pur bramando il potere assoluto, nutrivano genuine ambizioni di miglioramento sociale.
Un dettaglio rivelatore ci viene dalla vita di Napoleone: mentre i suoi marescialli si pavoneggiavano in uniformi sfarzose e cappelli piumati, l’imperatore preferiva indossare un semplice pastrano sul campo di battaglia. Questo particolare apparentemente insignificante rivela molto sulla natura del tiranno riformatore: pragmatico, concentrato sull’obiettivo, disposto a condividere le difficoltà con i propri soldati.
I Distopici: gli architetti del terrore
“Genocidio utopico” – Waller R. Newell
La terza categoria, emersa solo in epoca moderna con il Terrore giacobino del 1793, è quella dei “tiranni millenaristi”.
Sono i visionari dell’apocalisse, gli architetti di utopie che richiedono fiumi di sangue per essere realizzate. Stalin, Hitler, Pol Pot – figure che hanno perseguito visioni di perfezione sociale attraverso il genocidio sistematico.
Un aneddoto inquietante riguarda Hitler, che mostrava un’elaborata cortesia austriaca verso il suo staff, scherzando amabilmente quando gli veniva servita troppa torta – la stessa persona che orchestrava contemporaneamente uno dei più grandi genocidi della storia.
Questo contrasto stridente illumina la natura paradossale del tiranno millenarista: capace di gentilezza personale mentre ordina atrocità su scala industriale.
La tirannia oggi
Nel mondo contemporaneo, tutte e tre queste forme di tirannia continuano a manifestarsi, dall’imperialismo di Putin alle ambizioni espansionistiche cinesi, dal terrorismo jihadista ai regimi autoritari che ancora popolano diverse aree del globo.
Come Stalin era solito dire dei suoi ammiratori occidentali, chiamandoli “utili idioti”, anche oggi non mancano gli apologeti dei tiranni.
La lezione della storia è chiara: la tirannia è una tentazione perenne dell’umanità, che assume forme diverse ma mantiene intatta la sua capacità di seduzione e distruzione.
Comprenderla nelle sue varie manifestazioni è il primo passo per riconoscerla e combatterla.
Il futuro che ci attende: una riflessione aperta
Ma la vera domanda che dovremmo porci oggi è: siamo davvero al sicuro dalla tirannia nelle nostre democrazie?
Gli strumenti tecnologici moderni – dal controllo dei dati alla sorveglianza di massa, dalla manipolazione dell’informazione all’intelligenza artificiale – non potrebbero forse dare vita a forme di tirannia ancora più sottili e pervasive?
Forse la lezione più importante che possiamo trarre da questo viaggio attraverso i secoli è che la tirannia non è mai completamente sconfitta, ma si evolve, si adatta, trova nuove vie per manifestarsi.
Come un virus che muta per sopravvivere, il potere autoritario cerca costantemente nuove forme per prosperare.
E tu, lettore, quale pensi sia la forma di tirannia più pericolosa nel mondo contemporaneo? Hai mai notato segnali di deriva autoritaria nella tua società?
Quali sono secondo te gli strumenti più efficaci per proteggere la democrazia dalle moderne tentazioni tiranniche?
Condividi nei commenti la tua opinione e le tue esperienze. Se l’articolo ti è piaciuto, diffondilo sui social network: più persone comprenderanno i meccanismi della tirannia, più saremo in grado di difenderci da essa.
Per approfondire:
- “Tiranni” di Waller R. Newell
- Le opere di Hannah Arendt sulla natura del totalitarismo
- “1984” di George Orwell
- “Il principe” di Niccolò Machiavelli
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