LE BUSTUARIE DELL’ANTICA ROMA 4 Ottobre 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , ,

Nell’antica Roma, la prostituzione era un’attività fiorente e sorprendentemente regolamentata. Si stima che nel I secolo d.C., migliaia di donne fossero ufficialmente registrate come sex workers, pagando regolarmente le tasse.

Ma questo numero era probabilmente solo la punta dell’iceberg, con molte altre che esercitavano in modo non ufficiale per evitare il fisco.

La maggior parte di queste donne erano schiave o liberte, ma non mancavano donne libere cadute in disgrazia o addirittura aristocratiche, le cosiddette “famosae”, che si dedicavano a questa attività per trasgressione o per il brivido dello scandalo.

Ma in questa variegata realtà, esisteva una categoria particolare, forse la più infima e disprezzata: le bustuarie.

Chi erano le bustuarie?

Le bustuarie rappresentavano l’ultimo gradino della scala sociale tra le prostitute romane. Il loro nome deriva da “bustum”, che significa “luogo di sepoltura”. Queste donne, infatti, esercitavano la loro attività di notte, all’interno dei cimiteri.

La loro giornata tipica era un inquietante mix di morte e sesso:

  1. Di giorno: Lavoravano come prefiche, piangendo a pagamento durante i funerali di persone sconosciute.
  2. Di notte: Offrivano servizi sessuali tra le tombe dei cimiteri.

Il poeta Marziale, nelle sue opere, fa riferimento a queste donne, suggerendo che i loro principali clienti fossero vedovi recenti, forse attratti dal loro modo lugubre e lamentoso di gemere durante l’atto sessuale – un’eco macabra del loro lavoro diurno.

La gerarchia della prostituzione nell’antica Roma

Per comprendere meglio la posizione delle bustuarie, è utile esaminare la gerarchia della prostituzione nell’antica Roma:

  1. Famosae: Donne di alto rango che si prostituivano per scelta, spesso per trasgressione.
  2. Prostitute di bordello: Lavoravano in locali dedicati, spesso gestiti da lenoni.
  3. Ambulatae: Esercitavano per strada, spesso nei pressi di circhi e arene dei gladiatori.
  4. Postribulae: Le più povere tra le prostitute, spesso schiave o liberte.
  5. Bustuariae: Il gradino più basso, che operavano nei cimiteri.

Riflessioni sulla società romana

Questa realtà ci offre uno spaccato affascinante della società romana, rivelando:

  • La complessità delle dinamiche sociali e economiche
  • L’approccio pragmatico dei romani verso la sessualità
  • La presenza di un sistema fiscale che includeva anche attività oggi considerate ai margini della società
  • La disperazione che spingeva alcune donne a cercare clienti persino tra i morti

Conclusione

La storia delle bustuarie ci ricorda quanto possa essere stratificata e complessa una società. Mentre possiamo guardare con orrore a queste pratiche, dobbiamo ricordare che esse erano il prodotto di un sistema sociale ed economico che spesso lasciava poche alternative alle donne più svantaggiate.

Studiare questi aspetti della storia antica non solo soddisfa la nostra curiosità, ma ci permette anche di riflettere sulle nostre società moderne e su come trattiamo i membri più vulnerabili della nostra comunità.

Cosa ne pensi di questa pagina dimenticata della storia romana? Lascia un commento con le tue riflessioni!

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