Le Tavole Ouija 20 Ottobre 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #好奇心, #現象學, curiosité, curiosities, curiosity meaning, did you know that, lo sapevi che, mistero, Neugier, Ouija, Phänomenologie, phénoménologie, saviez-vous que, tavola ouija, tavole ouija, wusstest du das, क्या आप जानते हैं, घटना phenomenology, जिज्ञासा, 你知道嗎 Curiosità
Sedute Spiritiche e Tavole Ouija: Il Mistero Svelato dalla Scienza
Cosa Sono le Tavole Ouija?
L’Evolvere delle Tavole Ouija
Origini delle Tavole Ouija
Una Storia Antica
La Risposta della Religione
Il Fascino Duraturo
L’Effetto Ideomotorio
Da Dove Provengono i Messaggi?
Utilità e Limiti
Le varianti
La planchette
La planchette
Un tipo particolare di tavoletta è la “planchette” che, al posto della punta indicante le lettere, ha un foro nel quale è fissata una matita che scrive direttamente. Posandovi sopra le mani, essa si muove e traccia sul foglio su cui è appoggiata lettere o parole. La planchette è più veloce della Tavola Ouija e rinvia alla scrittura automatica.
La tecnica da seguire usando la planchette è identica a quella osservata con gli altri strumenti, ma naturalmente al posto del tabellone spiritico si posa sul tavolo un foglio di carta bianca. La comunicazione avviene tramite scrittura.
La seduta medianica con bicchiere
Seduta spiritica con il bicchiere
È possibile operare in modo simile alla tavola Ouija utilizzando un bicchiere o una moneta all’interno di una tavola contenente lettere e numeri.
L’esperimento, che si può svolgere anche senza la presenza di medium o sensitivi, si effettua disponendo su un tavolo un cerchio di quadratini di carta, ognuno dei quali porta disegnata una lettera dell’alfabeto. Al centro si mette un bicchierino rovesciato (o un piattino da caffè o una tazzina) e tutti i presenti vi posano un dito. Dopo una breve concentrazione il bicchiere inizia a scorrere nel cerchio indicando via via le lettere dell’alfabeto. È un metodo che si può usare anche in piena luce.
Kokkuri
Il gioco del kokkuri è la risposta giapponese alla tavola ouija, e funziona basandosi su un principio molto simile. Su un foglio di carta si scrive l’intero alfabeto hiragana, i numeri da zero a nove, e si disegna un portale Torii stilizzato in inchiostro rosso.
Come puntatore si usa una banale moneta. Quando si gioca si lasciano porte e finestre aperte, per far entrare il kokkuri, uno spirito che ha tratti da cane, volpe e procione.
Tuttavia, quest’entità è un trickster che spesso si diletta a dare risposte false per vedere le vittime disperarsi. Nel mondo occidentale, spesso la tavola ouija viene vista come un oggetto oscuro e pericoloso, in Giappone il gioco del kokkuri viene percepito come estremamente sicuro.
Conclusione
Le 10 Regole dell’Ouija
- Prima di utilizzare la tavola crea un cerchio di protezione con il sale e immagina una luce bianca attorno al tuo corpo;
- Non chiedere mai quando morirai o i numeri vincenti di qualsiasi lotteria;
- Non utilizzarla mai da solo o in un cimitero;
- Tratta sempre l’entità evocata con cortesia e rispetto, anche quando ti offende;
- Non sfidare mai l’entità evocata, potrebbe sorprenderti;
- Se dice di essere un tuo familiare o un conoscente, tartassala di domande, quasi mai lo è;
- Se comincia a indicare numeri o lettere in ordine decrescente, saluta e chiudi la sessione. Se non intende congedarsi prova a utilizzare la planchette al contrario;
- Non chiedere mai all’entità di manifestare la sua presenza;
- Non chiudere mai la sessione senza salutare e senza che l’entità ti abbia salutato;
- Dopo aver utilizzato la tavola, se avete commesso errori o cominciate a notare stranezze, evitate assolutamente
1 Comment
Gufy Dicembre 26, 2023 - 23:36
non credevo a sta roba quando molti anni fa scrisse un cognome strano di una donna che nel futuro avrei poi incontrato, ma…. porcaccia quando molti anni dopo la incontrai per davvero, rimasi di ghiaccio. Il cognome era vero, esisteva veramente. e nessuno durante la seduta sapeva dell’esistenza di questa persona che abita, infatti, in una città lontana. qualcosa di strano e inspiegabile c’è. meglio non scherzarci.