L’incredibile Storia dietro i Nomi dei Prodotti IKEA! 17 Settembre 2024 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

I Nomi dei Prodotti IKEA!

Scommetto che entrate in un negozio IKEA vi siete chiesti almeno una volta perché i loro prodotti hanno nomi simili in tutto il mondo.

La risposta è affascinante e vi farà capire come questa scelta audace sia diventata il marchio distintivo di IKEA.

Mentre molte aziende cercano di adattarsi ai diversi Paesi, l’azienda svedese ha optato per una strada diversa: la standardizzazione. Un approccio che sembra controcorrente ma che ha portato un successo straordinario a IKEA.

Ma ciò che molti non sanno è che dietro questa decisione c’è un “problema di memoria” del fondatore, Ingvar Kamprad. Egli era dislessico e per ricordarsi i prodotti, decise di assegnare nomi svedesi o scandinavi a ciascuno di essi.

In effetti, persino il nome dell’azienda è un acronimo legato ai luoghi che hanno segnato l’infanzia di Ingvar: il nome IKEA è, infatti, l’acronimo delle iniziali del suo fondatore Ingvar Kamprad e di Elmtaryd e Agunnaryd, la fattoria e il villaggio svedese di nascita.

La cosa più incredibile è che i nomi non sono in inglese o semplici come il “Big Mac”, ma parole di una lingua complessa e difficile per la maggior parte delle persone.

Tuttavia, questa scelta ha portato a un modo unico e affascinante di catalogare i prodotti.

Per capire il significato dei nomi, vi serve un vero e proprio “dizionario” che associa ogni categoria di prodotti a paesaggi, oggetti e altro ancora.

I nomi dei prodotti

L’assegnazione dei nomi dei prodotti IKEA segue criteri precisi, ad ogni categoria merceologica viene assegnato uno specifico gruppo lessicale, tutti accomunati dall’essere legati ai paesi scandinavi.

I tessili hanno nomi propri di donna scandinavi, la biancheria da letto nomi di piante, sedie e sgabelli per la casa nomi di persona maschili scandinavi, i mobili imbottiti nomi di luoghi svedesi, gli articoli per bambini nomi di animali o termini descrittivi.

Altre parole usate sono i nomi di giorni, mesi, fiumi svedesi ed espressioni colloquiali svedesi. Altre volte il nome è riferito direttamente all’uso, come per esempio il macinaspezie KRYDDIG (che in svedese significa “speziato”).

Riassunto delle assegnazioni dei nomi di prodotto:

  • Letti, guardaroba, mobili per l’ingresso: nomi di luoghi norvegesi.
  • Tavoli da pranzo e sedie: nomi di luoghi svedesi.
  • Librerie: professioni.
  • Articoli per il bagno: nomi di fiumi e laghi scandinavi.
  • Cucine: nomi che indicano l’uso a cui è destinato il prodotto, nomi di luoghi svedesi e nomi di fiumi e laghi scandinavi.
  • Scrivanie, sedie e sedie girevoli: nomi propri di persona maschili scandinavi.
  • Mobili per esterni: nomi di isole scandinave.
  • Tappeti: nomi di luoghi danesi.
  • Illuminazione: unità di misura, stagioni, mesi, giorni, termini nautici e marinareschi, flora marina e lacustre, nomi di luoghi svedesi.
  • Tessuti, tende: nomi propri di persona femminili scandinavi, fiori e piante.
  • Biancheria da letto: fiori e piante.
  • Articoli per bambini: animali, uccelli, termini descrittivi e insetti.
  • Accessori per tende: balli.
  • Accessori per la cucina: piatti, pesci e funghi, la funzione del prodotto, aggettivi.
  • Decorazioni da parete, cornici e immagini, orologi: espressioni colloquiali svedesi, nomi di luoghi svedesi, aggettivi.
  • Vasi, ciotole, candelieri e candele: nomi di luoghi svedesi.
  • Scatole: espressioni colloquiali svedesi.

Non possiamo fare a meno di ammirare come, a 80 anni dalla nascita dell’azienda, questa scelta di mantenere nomi insoliti abbia premiato IKEA, permettendo al brand di posizionarsi in modo autentico.

Immaginate che un giorno, nel lontano 1943, una persona abbia fondato un’azienda semplicemente per ricordarsi i prodotti, e che oggi questa sia diventata un leader mondiale. Incredibile!

Una ricerca scientifica condotta dal professor Allan Penn, direttore del Virtual Reality Centre for the Built Environment dell’UCL (University College London) afferma che la struttura dei negozi IKEA è un’arma psicologica tesa a confondere e disorientare i clienti in modo da indurli ad acquisti maggiori dei loro desideri.

«Il successo dell’IKEA si basa, dice Allan Penn, su una specie di imbarazzo dei clienti che perdono l’orientamento. Per raggiungere l’uscita bisogna girovagare in una serie infinita di svolte e giravolte. In questo infinito viaggio si mettono perciò nel carrello molte più cose di quelle preventivate».

Vi ho svelato questa curiosità su IKEA, ma sono sicuro che molti di voi vorranno condividerla con i propri amici. Non dimenticate di farlo, perché è davvero affascinante scoprire le storie nascoste dietro ai grandi brand!

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