MATRIMONIO NAPOLETANO 27 Agosto 2022 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosità, #napoli, dialetto napoletano, fenomenologia di un matrimonio, lo sapevi che, matrimonio napoletano
Le parole del matrimonio in napoletano
“Ci sono molti modi per scoprire cos’è la solitudine, ma solo due prevedono che lo si faccia in compagnia di un’altra persona e costretti in pochi metri quadri: il matrimonio e il tennis. Entrambi godono, giustamente, di una vasta platea di appassionati.” (cit. Alessandro Baricco)
Nel sud Italia, soprattutto a Napoli, il matrimonio riveste una grandissima importanza e così i termini che ne indicano i protagonisti negli anni a venire e le loro famiglie.
Vediamo insieme una curiosissima genealogia che incredibilmente proviene in tutto e per tutto dal latino antico e medievale.
Iniziamo con il termine che indica lo sposarsi: spusà che vuole, per l’appunto, dire sposarsi; una volta messo in chiaro questo cerchiamo di entrare più a fondo nella genealogia del matrimonio:
Continuando la sfilza di parole napoletane legate al matrimonio vediamo ancora che la donna diventa mugliera che è una italianizzazione del termine latino muliere ovvero moglie.
Entriamo adesso in una parte un po’ più complicata e vediamo come chiamare i genitori della sposa e dello sposo:
Approfondendo ancora di più la questione vediamo adesso i nomi delle parentele al contrario ovvero la sposa per i genitori dello sposo è la “nora”, un termine del latino medievale rimasto invariato e che vuol dire proprio nuora.
Lo sposo per i genitori della sposa è, invece, lo jennero una trasformazione del termine latino gener, traducibile come genero.
“Fragilità, il tuo nome è matrimonio.” (cit. James Joyce)
Infine, se esistono fratelli e sorelle in famiglia essi diventano i cainate, una parola che deriva dal latino cognatus e che può essere tradotta come cognato.
Ecco che abbiamo scoperto tutte le parole del matrimonio e riempito un vuoto di curiosità che ci insegna a non sottovalutare mai il dialetto popolare che può avere radici antiche.
“Allorché un immortale» aggiunse il mio interlocutore, «si sposa con una immortale, il matrimonio viene disciolto, per una legge dello stato, quando il più giovane dei due coniugi ha raggiunto gli 80 anni; già che si ritiene giusto che un disgraziato, costretto a campare, senza suo desiderio né colpa, per l’eternità, non debba anche per colmo di sventura vivere insieme a una donna egualmente immortale”. (cit. Jonathan Swift)
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