Perchè la velocità delle navi si misura in nodi? 13 Giugno 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #parole, #好奇心, allgemeiner Spruch, argot, Biografien, biographies, biographies of famous people Matematica, biography, common saying, curiosité, curiosities, curiosity meaning, dicton commun, did you know that, indovinelli, Italian, Italian language, Italien, Italienisch, italienische Sprache, italy words, Langue, langue italienne, lo sapevi che, marina, math quiz, math tricks, mathematics, miglio nautico, mots, Neugier, nodi, nodo, nodo marinaro, Phänomenologie, Phänomenologie der Sprache, phénoménologie, phénoménologie du langage, quiz di matematica, riddles quiz, saviez-vous que, solcometro, Sprache, trucchi di matematica, words, words in italian, Wörter, wusstest du das, अंक शास्त्र, आम कहावत, इटालियन भाषा, इतालवी, क्या आप जानते हैं, गणित की तरकीबें, गणित प्रश्नोत्तरी, घटना phenomenology, जिज्ञासा, जीवनी, पहेलियाँ, प्रश्न पूछना, बोलचाल की भाषा, भाषा की घटना विज्ञान phenomenology of language, भाषा: हिन्दी language, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità, 俚語 Biografie, 傳記, 字 Modi di dire, 恆言 Slang, 意大利語, 意大利語 Italiano, 現象學 Fenomenologia della lingua, 語 Lingua italiana, 語言現象學 Linguaggio
Hai mai sentito parlare dei nodi marini? Ecco perché la velocità delle navi si misura in nodi!
Quando parliamo di velocità delle navi, spesso sentiamo menzionare i nodi. Ma cosa sono esattamente?
I nodi sono l’unità di misura utilizzata per conteggiare la velocità delle imbarcazioni, e corrispondono a un miglio marino (1853 metri) all’ora. Ma perché usare un termine così insolito?
La spiegazione risale a un antico metodo utilizzato per misurare la velocità delle imbarcazioni. Si faceva scorrere una corda con dei nodi a distanza costante dal ponte verso l’acqua.
Anticamente in alcune navi, la velocità veniva misurata lanciando un solcometro dalla poppa.
Il solcometro era formato principalmente da una sagola alla cui estremità era legato un travetto di legno, (per creare opposizione all’acqua), e lungo la quale erano stati fatti dei nodi posti ad una distanza fissa di circa 50 piedi e 7,6 pollici (15,433 m).
Il calcolo veniva effettuato da due marinai posti a poppa dell’imbarcazione.
Si doveva lanciare la sagoletta e contare quanti nodi attraversavano le sue dita, mentre un altro teneva il tempo usando una clessidra di 30 secondi. Dato che 15,433 m sono 1⁄120 di miglio marino, mentre 30 secondi sono 1⁄120 di ora, il conteggio dei nodi passati tra le dita del marinaio,
in trenta secondi, corrispondeva alla velocità della nave.
Più semplicemente
Ogni nodo era posizionato a circa 16 metri l’uno dall’altro, corrispondenti a 47 piedi e 33 pollici.
Alla fine della corda, fissato in mare, c’era un ciocco di legno chiamato “log”, che ancora oggi è il nome tecnico per i contamiglia marini. La corda veniva lasciata scorrere per 28 secondi, dopodiché si contavano i nodi che si erano sciolti in acqua, indicando così la velocità in miglia all’ora.
Solcometro del XVIII secolo
Indubbiamente la definizione di nodo deriva dall’essere questo un miglio marino all’ora (1 kn = 1 NM/h), dove la misura del miglio marino – di 1 852 m – deriva dall’essere questa la lunghezza dell’arco di circonferenza massima (equatore o meridiano sulla sfera terrestre) sotteso da un angolo al centro della terra di ampiezza pari a 1 primo (1⁄60 di grado sessagesimale). Sulle carte nautiche difatti le distanze vengono misurate riportandole sulla scala della latitudine riportata ai margini di queste.
Sono stati forse i primi ad essere usati, ed esistono in varie forme:
– Solcometro a barchetta: il tipo detto “a barchetta” è costituito da un galleggiante (barchetta), che gettato in mare da poppa fa svolgere una sagola graduata con dei nodi a distanza fissa;
– Solcometro meccanico o ad elica: è costituito da un’elica immersa, collegata con un contagiri a bordo.
Tra i diversi, i più semplici sono costituiti da una corda con nodi a spaziatura costante; lanciata in mare dalla poppa di una nave, solamente alcuni di questi nodi restano visibili: la conta dei nodi dà un numero proporzionale alla velocità della nave (da cui deriva la definizione di nodo per la velocità in mare).
Nel romanzo Moby Dick di Herman Melville, ambientato nel XIX secolo, il capitano Achab, nella fase in cui, spinto dalla sua cieca ossessione, si avvicina all’equatore in cerca della balena bianca, è costretto a ricorrere al solcometro quale unico strumento disponibile a supporto della navigazione: le bussole, infatti, erano state messe fuori uso dai campi magnetici nel corso di una tempesta e il capitano stesso aveva precedentemente distrutto il quadrante, in uno dei suoi attacchi di follia.
Oggi si utilizzano strumenti più sofisticati per misurare la velocità delle navi, come elichette immerse accoppiate a trasduttori che trasformano la rotazione in impulsi elettrici.
Più velocità di rotazione significa maggiore velocità della nave. Ci sono anche tubicini che misurano la variazione di pressione dell’acqua spostata dall’imbarcazione.
Questi metodi forniscono la velocità rispetto alla superficie del mare, ma non tengono conto della corrente sottomarina, che può influenzare la velocità effettiva.
Inoltre, oggi la velocità delle navi può essere ricavata anche dai sistemi di navigazione collegati al GPS.
Ma conoscere il linguaggio marinaresco è sempre affascinante! I marinai utilizzano un gergo speciale per comunicare in maniera rapida ed efficace.
Terminologie come prua, poppa, babordo, tribordo, cambusa, maestra, orzare e risacca fanno parte del loro vocabolario.
Ora che sai perché le navi misurano la loro velocità in nodi, non potrai fare a meno di condividere questa curiosità marina con i tuoi amici!
Preparati a navigare nel mare delle informazioni e ad essere conquistato dal fascino del mondo nautico. 🌊⚓️
Nodi | Km/h | Km/h |
---|---|---|
3 | 5,56 | 98,16 |
4 | 7,41 | 100,01 |
5 | 9,26 | 101,86 |
6 | 11,11 | 103,71 |
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