QUOKKA 20 Marzo 2021 – Posted in: Lo Sapevi che
Oggi, 20 marzo, è la giornata internazionale della felicità e non potevamo fare a meno di argomentare dell’animale più felice del mondo!
Sapete di chi stiamo parlando? Esatto, del quokka!
Come altri marsupiali della famiglia dei Macropodidi (come i canguri e i wallaby), è erbivoro e generalmente notturno.
Ecologia
Sta divenendo sempre più raro, ma fortunatamente è specie protetta su alcune isole al largo della costa, come Bald, Rottnest, Garden e Penguin, dove però è rarissimo.
Queste isole sono libere da volpi e gatti. Sull’Isola di Rottnest è molto comune ed occupa una grande varietà di habitat, dalla boscaglia semi-arida ai giardini coltivati.
Descrizione
Comportamento
La salute di alcuni esemplari è stata messa a repentaglio in seguito all’ingestione di cibi inappropriati, come il pane, offerti sull’Isola di Rottnest da visitatori ben intenzionati.
Proprio per questo motivo è vietato dare da mangiare a questi animali. Sul continente il quokka può riprodursi in ogni periodo dell’anno, ma su Rottnest solamente verso la fine dell’estate.
Ogni anno dà alla luce un unico piccolo. Il fattore che sembra limitare di più la capacità del quokka di riprodursi su Rottnest è la scarsa disponibilità del rame negli alimenti.
I movimenti del quokka sono simili a quelli del canguro e comprendono una serie di balzi grandi e piccoli.
Interazione con l’uomo
Tuttavia su quest’isola è illegale maneggiarli in qualunque maniera. Se il divieto non viene rispettato, le autorità infliggono una multa di 100 dollari australiani (circa 65 euro) al trasgressore.
Le ammende possono raggiungere un massimo di 1000 dollari, ma misure così rigide vengono applicate solo se l’animale viene ferito o ucciso.
È diventato popolare fra i turisti per realizzare autoritratti, dove l’animale sembra quasi sorridere, rendendolo noto come “l’animale più felice del mondo”.
Conservazione
Sebbene il quokka sia piuttosto numeroso sulle isolette al largo della costa, il suo areale così ristretto lo fa classificare tra le specie vulnerabili. Sul continente, dove è minacciato da predatori introdotti dall’uomo, come le volpi, necessita di zone con una fitta copertura per trovare rifugio. Lo sviluppo agricolo ha ridotto queste aree, contribuendo così al declino della specie. I cani e i gatti introdotti, così come i dingo, hanno complicato la situazione, già severamente compromessa dal disboscamento e dagli incendi delle poche aree palustri rimaste.
Scoperta da parte degli europei
Nome
(Fonte Wikipedia)