Sati – Una pratica brutale 5 Aprile 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #morte, #parole, #好奇心, allgemeiner Spruch, argot, Biografien, biographies, biographies of famous people Matematica, biography, common saying, curiosité, curiosities, curiosity meaning, dicton commun, did you know that, India, indovinelli, Italian, Italian language, Italien, Italienisch, italienische Sprache, italy words, Langue, langue italienne, lo sapevi che, math quiz, math tricks, mathematics, mots, Neugier, Phänomenologie, Phänomenologie der Sprache, phénoménologie, phénoménologie du langage, pratica indiana, quiz di matematica, riddles quiz, sati, saviez-vous que, Sprache, trucchi di matematica, words, words in italian, Wörter, wusstest du das, अंक शास्त्र, आम कहावत, इटालियन भाषा, इतालवी, क्या आप जानते हैं, गणित की तरकीबें, गणित प्रश्नोत्तरी, घटना phenomenology, जिज्ञासा, जीवनी, पहेलियाँ, प्रश्न पूछना, बोलचाल की भाषा, भाषा की घटना विज्ञान phenomenology of language, भाषा: हिन्दी language, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità, 俚語 Biografie, 傳記, 字 Modi di dire, 恆言 Slang, 意大利語, 意大利語 Italiano, 現象學 Fenomenologia della lingua, 語 Lingua italiana, 語言現象學 Linguaggio
Sati
“Il Sati è una pratica orrenda che deve essere dimenticata dal popolo indiano” (cit. Anonimo)
Il Sati è un’antichissima usanza indiana, descritta perfino nei romanzi con protagonista Mowgli dello scrittore Kipling, ed è brutale e oggi inaccettabile eppure ancora di moda.
Sati (sanscrito: सती – Satī) è una divinità induista, dal cui nome deriva l’omonima pratica funeraria indiana.
Il termine in sanscrito vuol dire “donna virtuosa e sposa devota al marito”.
Durante la cerimonia del Sati le donne indiane rimaste vedove vengono bruciate vive nella pira funeraria del marito.
La pratica della sati compare per la prima volta nel 510 a.C., quando una stele che ricorda un tale incidente venne eretta a Eran, antica città nello stato moderno del Madhya Pradesh.
Sebbene questa usanza medievale abbia riscontrato tantissime lotte tra gli uomini e le donne emancipati dell’India vi è una parte rurale della nazione che ancora la ritiene accettabile e doverosa.
Questa pratica venne vietata dagli inglesi durante la loro dominazione in India e dichiarata illegale nel 1829 eppure continua a essere per tante donne l’unica scelta.
La tradizione oggi dovrebbe essere superata eppure si lega a una storia di abusi verbali e fisici dove le donne, in alcune parti del mondo, sono ancora considerate di proprietà del marito e devono all’uomo di casa devozione sconfinata anche quando nelle mura domestiche vi sono abusi e crudeltà.
Inoltre, per molte donne indiane di umili origini è preferibile morire arse vive che continuare a dimorare in una comunità che le osteggia e le ghettizza umiliandole e ritenendole impure per essersi rifiutate di morire. Alle volte sono le stesse famiglie a consigliare alle donne di farsi bruciare.
Chi si rifiuta non può, infatti, più vivere nella propria comunità ed è costretta a radersi i capelli e rimanere così per il resto della vita facendo voto di castità e indossando solo un abito bianco che renda a tutti manifesta la sua condizione.
Questa pratica risulta essere davvero crudele e orrenda: gli uomini e le donne del villaggio offrono offerte alla pira e la vedova deve bruciarsi viva sulla pira del marito!
Le persone del villaggio balleranno fino a vedere la donna completamente ridotta in cenere.
“La vedova sulla strada per la sua pira era oggetto (per una volta) di tutta l’attenzione del pubblico … dotata del dono della profezia e del potere di curare e benedire, si immolava in pompa magna, con grande venerazione.” (cit. dott. Stein D.K.)
© copyright 2023 – tutti i diritti sono riservati.