Tra Mito e Realtà: Le Figure Leggendarie del Folklore di Napoli 13 Dicembre 2023 – Posted in: Lo Sapevi che – Tags: #bellambriana, #CulturaNapoletana, #FolkloreItaliano, #Janara, #LeggendeNapoletane, #MisteriDiNapoli, #MitiDiNapoli, #Munaciello, #StorieDiNapoli, #TradizioniNapoletane
Miti e Leggende di Napoli: laBella ’Mbriana, il Munaciello e la Janara
Nel cuore del folklore napoletano, figure mistiche come la Bella ’Mbriana, il Munaciello e la Janara incarnano le tradizioni e le credenze popolari della città. Questi spiriti, intrisi di mistero e fascino, continuano a vivere nelle storie e nella cultura napoletana.
Bella ’Mbriana: Lo Spirito Benevolo della Casa
La Bella ‘Mbriana è un’icona della tradizione napoletana, simbolo di protezione domestica. Questa entità sfuggente, che si trasforma in geco o farfalla se osservata, rappresenta il calore e la luce del sole in casa. Secondo Giuseppe Pitrè, essa ha il potere di trasformare la realtà, rendendo bello ciò che è brutto, arricchendo il povero e ringiovanendo il vecchio.
La Bella ’Mbriana è venerata come una presenza benefica, che vigila sugli abitanti e consiglia nelle situazioni difficili.
«Fanno diventar bello un brutto, arricchire un povero, ringiovanire un vecchio. Nel bel numero è la Bella ‘Mbriana, un vero augurio della casa. Qualche popolana, ritirandosi, la saluta: «Bona sera, bella ‘Mbriana!». E, così, se la propizia.» (Giuseppe Pitrè, Curiosità popolari tradizionali, 1890)
Il Munaciello: Tra Benevolenza e Dispettosità
Il Munaciello, un altro spirito leggendario del folklore napoletano, è un misto di bontà e malizia. Raffigurato come un ragazzino deforme o una persona di bassa statura, questo spiritello può arricchire o mandare in rovina. Secondo Matilde Serao, il Munaciello è una figura storica che ha assunto connotazioni soprannaturali nel tempo, diventando un simbolo di vendetta e di magia.
«Chiedete ad un vecchio, ad una fanciulla, ad una madre, ad un uomo, ad un bambino se veramente questo munaciello esiste e scorazza per le case, e vi faranno un brutto volto, come lo farebbero a chi offende la fede. Se volete sentirne delle storie, ne sentirete; se volete averne dei documenti autentici, ne avrete. Di tutto è capace il munaciello…» (Matilde Serao, Leggende napoletane)
La Janara: La Strega del Sud Italia
La Janara, parte della tradizione stregonesca dell’Italia meridionale, è una figura solitaria e a volte aggressiva. Con radici che risalgono al periodo longobardo, le Janare sono note per i loro rituali notturni e per la loro associazione con divinità come Diana e Ecate.
Nella cultura popolare, le Janare sono circondate da un’aura di mistero e temute per i loro poteri soprannaturali.
In diversi paesi del Beneventano esistono svariate storie sulle janare ma bisogna ammettere che queste si assomigliano molto tra di loro, variando spesso solo per il luogo in cui è avvenuto il fatto e per il dialetto in cui viene raccontato, ovviamente ogni paesino ha la sua strega. Di seguito ci sono alcune di quelle più ricorrenti.
Fu trovato qui un foglio che narra di un boscaiolo beneventano passando di notte per uno di questi posti ebbe lo spiacere di assistere al sabba, cerimonia in cui si venerava Satana e ogni simbolo cristiano veniva messo al contrario. Egli, corso a casa, raccontò alla moglie tutto ciò che aveva visto: «C’erano donne che calpestavano la croce, altre che con alcuni uomini si dedicavano alle orge più sfrenate e altre ancora che si cospargevano di sangue. In mezzo a tutto ciò ho visto un cane orrendo che sedeva su un trono …». La mattina dopo quell’uomo fu trovato ucciso.
Influenza Culturale
Queste figure mitologiche hanno influenzato l’arte e la letteratura, trovando posto in opere di autori come Giambattista Basile e in spettacoli teatrali di Eduardo De Filippo. Il loro impatto si estende anche al cinema e alla musica, con riferimenti nelle opere di Pino Daniele e Paolo Sorrentino.
Conclusione
La Bella ‘Mbriana, il Munaciello e la Janara rappresentano aspetti unici del patrimonio culturale di Napoli. Queste figure, radicate nella storia e nella tradizione, continuano a essere un punto di riferimento per la comprensione dell’identità e del carattere del popolo napoletano.
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