YOLO : YOU ONLY LIVE ONCE 11 Maggio 2021 – Posted in: Lo Sapevi che, Parole, Parole del Lavoro, Parole Straniere – Tags: YOLO
Yolo economy, giallo e ascolto: le parole della ripartenza
Messaggi caldi e visionari, colori accesi, voglia di leggerezza ed evasione E su tutto protezione e distanziamento fisico: così le aziende provano a ricostruire il futuro
La nuova “yolo economy”
«La yolo economy sta facendo reinventare la vita ai più giovani. La pandemia ha avuto un impatto, anche emotivo, su tutti. Ha alimentato l’ansia per la perdita di persone care e di posti di lavoro.
Tutto questo sta spingendo molti millennial a rivalutare le proprie priorità. Alcuni stanno abbandonando lavori stabili per avviare nuove attività.
Il rischio sembra essere il nuovo mantra, dopo mesi segnati da uno stato di ansia ed esaurimento», scrive Roose, specificando come tutto questo sia incoraggiato dall’aumento dei tassi di vaccinazione, da un mercato del lavoro in ripresa e dai conti bancari “ingrassati” dopo un anno di risparmio per via della vita casalinga.
Lo storytelling che sarà
La ricostruzione come priorità. Ne sono convinti 250 chief marketing officer di grandi realtà interpellati da Deloitte sul marketing nella fase post-emergenziale.
Dalla fotografia emerge come digitalizzazione, lavoro agile e made in Italy siano le chiavi per interpretare la ripartenza. Il 47% dei Cmo ritiene che ripensare il ruolo dei canali di comunicazione a favore del digitale rappresenti una priorità.
Torna con forza anche la sostenibilità, che pesa per 4 top manager su 10 nel posizionamento del brand. Ma a mettere tutti d’accordo è la necessità dell’ascolto, esterno e interno all’azienda: è essenziale per il 65% degli intervistati, mentre il 58% auspica una riorganizzazione, anche a seguito dello tsunami della pandemia.
«Spesso i singoli fenomeni si scambiano per tendenze, ma generalizzare ha poco senso. Credo ci sarà un’inevitabile ripresa di alcune abitudini precedenti – con grande entusiasmo torneremo ad acquistare scarpe e vestiti –, ma i cambiamenti profondi di questo tempo resteranno perché sono cambiate le modalità d’acquisto, le abitudini e le gerarchie di consumo: gli effetti di questi tre fattori tra loro combinati dureranno nel tempo», afferma Annamaria Testa.
Ma attenzione: per una delle maggiori esperte italiane di comunicazione non ci sono ricette magiche da perseguire. «Dobbiamo mettere al bando le scorciatoie.
Non basta l’intuizione brillante e non c’è neppure un tono di voce che vada bene per tutti i prodotti, e inseguirlo è riduttivo e fuorviante.
Occorre invece fare ricerche, ascoltare i clienti, comprendere come sono cambiati. Paradossalmente oggi si tende a fare meno ricerca, mentre questo è il momento di mettersi in ascolto per davvero», precisa Testa.
Messaggi e modelli
Leggere i dati e comprenderli per proporre nuovi modelli. «Vorrei che le aziende smettessero di dire cosa deve fare il consumatore e tornassero a raccontare cosa fanno loro.
Siamo stati travolti, soprattutto nella prima ondata, da messaggi aspirazionali e generici e abbiamo bisogno di tornare alla concretezza: le aziende devono trovare la capacità di dare messaggi al pubblico più autentici sui prodotti, devono tornare alle proprie radici», conclude Testa.
Le marche provano a colorare i propri racconti. Si impone il giallo acceso, segnalato ad inizio 2021 da Pantone come colore dell’anno insieme al grigio marcato.
Un cambio epocale, se parametrato soltanto alla primavera dello scorso anno, quando invece avevano la meglio i temi dell’orgoglio nazionale e della resistenza alla pandemia.
La ripartenza è al centro anche della nuova pellicola di casa Disney Pixar: si chiama Luca ed è prevista in uscita il prossimo 18 giugno su Disney+.
Il film, diretto dall’italiano Enrico Casarosa e ambientato alle Cinque Terre, racconta un’estate indimenticabile: c’è il mare, c’è la libertà, ci sono i gelati, le amicizie e le corse in motorino. C’è la vita che ricomincia. C’è racchiusa, in fondo, la nostra quotidianità da ricostruire.
(Fonte ilsole24ore.com)