A CATERVE 24 Gennaio 2022 – Posted in: Modi di dire, Parole – Tags: #caterva #parole #curiosity #losapeviche #etimologia #fenomenologiadellalingua #fenomenologia, #modididire #mododidire ##caterve #acaterve #fenomenologiadellalinguaitaliana #fenomenologia #curiosity #curiosità #losapeviche #dialettoromano #romaesco #dialetto #romano
A caterve
Roma è una città di cultura, storia antica e arte. Da tutto il mondo vengono per ammirare la città eterna e per scoprirne i più bei luoghi. In questo mix di culture parole e voci e può capitare spesso di sentir parlare qualcuno con spiccato accento romanesco e di non capire esattamente ciò che sta dicendo.
Roma non è nota solo per la sua immensità ma anche per il suo dialetto, un modo di parlare davvero colorito usato da tantissimi attori anche sulle scene come Enrico Brignano, Gigi Proietti, Carlo Verdone o Alberto Sordi.Le espressioni contenute in questa città vogliono dire tantissime cose e che, come Roma, nascondono significati antichi ed etimologie che possono lasciare a bocca aperta chi non le conosce e si trova ad ascoltarle per la prima volta.
“A caterve”, per esempio, cosa vuol dire? È importante scoprire quali sono i significati dei modi di dire dei romani per non trovarsi impreparati quando si gira la città che non dorme mai.
Questa espressione, in italiano, può essere tradotta come in grande quantità ma nello specifico scopriamo da dove deriva: deriva dall’omonimo termine latino caterva che lo storico Isidoro ci indica di derivazione gallica. Nell’antica Roma la caterva era il nome che indicava un’orda barbarica in contrapposizione all’ordinata legione romana.
I legionari romani e il popolo della città erano davvero orgogliosi delle ordinate manovre dei soldati romani e vedevano nelle orde barbariche solo una moltitudine di uomini poco ordinati e diede a questo termine un certo tono dispregiativo che oggi, invece, si è perso. Questo modo di dire infatti mantiene il significato ma senza nessuna eccezione di colore.
La caterva poi ha cominciato a indicare una compagnia di attori comici, di saltimbanchi che visitavano le città lungo tutta la Penisola. Durante il passaggio del tempo il passo è stato breve e questo modo di dire ha cominciato a indicare una schiera confusa di persone e animali, fino a divenire per esteso una moltitudine confusa.
Oggi, quindi, a Roma quando si dice a caterve si intende una grande quantità di cose, spesso confusa, in qualsiasi eccezione possibile quindi di sbagli, cose, persone e animali. Questo modo di dire romano è completamente integrato nel tessuto urbano ma non è del tutto esatto dire che “a caterve” sia romanesco poiché la caterva è una parola italiana inserita perfino all’interno dei dizionari e con lo stesso significato.
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