A CHI TOCCA NUN SE ‘NGRUGNA 28 Agosto 2024 – Posted in: Modi di dire – Tags: , , , , ,

Un modo di dire nato direttamente a Roma.

A chi tocca nun se ‘ngrugna è un modo di dire nato nella capitale. Roma, infatti, non è solo una delle città più belle d’Italia ma anche un luogo dove i motteggi di spirito sono all’ordine del giorno.Il vero romano ha sempre pronto un modo di dire, una battuta di spirito che pesca all’interno della saggezza popolare di una delle città più antiche del mondo.

A chi tocca nun se ‘ngrugna è tra i modi di dire più tipici e può capitare di sentirlo dire spesso ma, cosa vuol dire? Non sempre è infatti facile capire il romanesco e le sue sfaccettature. La traduzione letterale può essere a chi tocca, non deve prendersela, un modo filosofico di dire che quando una disgrazia o un problema capitano non ce la si deve prendere.

Ma da cosa deriva questo modo di dire?

Ma che significa ‘ngrugna?

La parolangrugna deriva dal grugno dell’animale e da ingrugnirsi ovvero tenere il grugno, fare una faccia da animale arrabbiato. L’origine è ancora più antica e deriva da un antichissimo gioco di carte romano il cui nome era la passatella.

La penitenza per chi perdeva una mano era di non poter bere per un giro mentre gli altri si divertivano, da qui sembra derivare il modo di dire A chi tocca nun se ‘ngrugna, poiché era la frase rivolta a chi stava perdendo e doveva subire la penitenza.

Nei secoli la filosofia di vita dei romani ha imparato a calmare gli animi e a usare questa espressione in tantissime delle situazioni della giornata perché qualsiasi cosa capiti prendersela non è mai il giusto modo per risolvere la situazione e portato il motto nella vita di tutti i giorni.

Ogni giorno, nel caos quotidiano di una grande città come Roma, possono capitare incidenti di percorso di ogni tipo e imparare a non prendersela ma a risolvere con una scrollata di spalle i problemi permette di vivere con molta più serenità e tranquillità.

È a questo che allude il modo di dire, che cerca di insegnare con la filosofia di un proverbio alle prossime generazioni e di ricordare a quelle attuali.

Per fare un esempio questo modo di dire è davvero molto usato dai giovani che devono uscire la sera e decidono a turno di stabilire chi non deve bere per riaccompagnare gli altri a casa oppure a lavoro quando un compito sgradito viene assegnato a una persona che potrebbe lamentarsi di doverlo svolgere.

In fin dei conti è un modo davvero folkloristico di dire oggi a me domani a te!

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