CHI PECORA SE FA, ‘O LUPO S”O MAGN 4 Novembre 2022 – Posted in: Modi di dire – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #napoli, #proverbi, chi pecora se fa, lo sapevi che, lupo, pecora
Un proverbio davvero significativo
“La folla è un gregge docile incapace di vivere senza un padrone. È talmente desiderosa di obbedire che si sottomette istintivamente a colui che le si pone a capo.” (Sigmund Freud)
La nostra lingua e i nostri dialetti sono davvero pieni di parole, frasi e modi di dire curiosi e con dietro storie davvero interessanti. Scoprire uno ad uno, cosa vogliono dire i proverbi più famosi e gli intercalari che vengono usati giorno dopo giorno nelle regioni italiane è importante e divertente.Ecco perché oggi entreremo all’interno di una lingua musicale e colorita, conosciuta in tutta Italia e anche nel mondo ovvero il napoletano analizzando “chi pecora se fa, ‘o lupo s’ ‘o magn” che in italiano può essere tradotto con chi fa la pecora viene mangiato dal lupo.
In questo modo di dire vi è tanta saggezza popolare ed è davvero curioso scoprire cosa significhi nello specifico, qui si allude al comportamento dimesso di una persona e si dice che una persona troppo gentile e spaventata, proprio come una pecorella in mezzo al gregge, potrebbe finire mangiata dagli eventi avversi e dalle persone senza scrupoli ovvero il lupo.
Come molti dei modi di dire italiani “chi pecora se fa, ‘o lupo s’ ‘o magn” deriva dall’osservazione dell’ambiente naturale e dal legame che i pastori hanno con le loro greggi.
In passato, infatti, si viveva a contatto con questi animali, li si curava e li si portava al pascolo cercando di proteggerli dai predatori e specialmente dai lupi che potevano vedere in loro una facile preda da cacciare!
Ecco perché la saggezza popolare invia un monito a chi è troppo timido e si fa mettere spesso i piedi in testa a reagire e a non farsi sopraffare dai numerosi lupi che circolano in città ovvero dalle numerose persone avide e senza scrupoli che si possono, sempre, trovare in giro.
A Napoli questo modo di dire può poi essere usato anche in modo fatalistico per constatare una piccola o grande disgrazia occorsa a una persona perbene ma fin troppo remissiva come a segno che ciò che è accaduto fosse irrimediabilmente scritto.
È bene però ricordare in questo caso e in molti altri che “chi pecora se fa, ‘o lupo s’ ‘o magn” non ha un’accezione negativa e non invita l’uomo o la donna a comportarsi male o a reagire in maniera esagerata come potrebbe fare un modo di dire come occhio per occhio ma si limita a constatare a malincuore che spesso il mondo è dominato da persone che vi riescono solo perché possono sopraffare il prossimo.
“È inutile per la pecora essere a favore del vegetarianismo mentre il lupo continua ad avere un’opinione diversa.” (William Ralph Inge)
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