Nella botte piccola c’è er vino bono 27 Aprile 2023 – Posted in: Modi di dire – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #parole, #好奇心, allgemeiner Spruch, argot, Biografien, biographies, biographies of famous people Matematica, biography, botte piccola, common saying, curiosité, curiosities, curiosity meaning, detto popolare, dicton commun, did you know that, indovinelli, Italian, Italian language, Italien, Italienisch, italienische Sprache, italy words, Langue, langue italienne, lo sapevi che, math quiz, math tricks, mathematics, mots, Neugier, Phänomenologie, Phänomenologie der Sprache, phénoménologie, phénoménologie du langage, quiz di matematica, riddles quiz, saviez-vous que, Sprache, trucchi di matematica, vino, words, words in italian, Wörter, wusstest du das, अंक शास्त्र, आम कहावत, इटालियन भाषा, इतालवी, क्या आप जानते हैं, गणित की तरकीबें, गणित प्रश्नोत्तरी, घटना phenomenology, जिज्ञासा, जीवनी, पहेलियाँ, प्रश्न पूछना, बोलचाल की भाषा, भाषा की घटना विज्ञान phenomenology of language, भाषा: हिन्दी language, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità, 俚語 Biografie, 傳記, 字 Modi di dire, 恆言 Slang, 意大利語, 意大利語 Italiano, 現象學 Fenomenologia della lingua, 語 Lingua italiana, 語言現象學 Linguaggio
Un modo di dire “internazionale”: “nella botte piccola c’è er vino bono”!
“Questo bellissimo proverbio: nella botte piccola c’è er vino bono nasce da un esempio di disonestà truffaldina ma ci insegna una grande lezione di vita” (cit. Anonimo)
In Italia abbiamo tantissimi modi di dire davvero curiosi e interessanti che meritano di essere scoperti perché ci insegnano molto della saggezza popolare e ci permettono di vedere il mondo con maggiore attenzione ai dettagli.
A Roma, per esempio, esistono tantissimi modi di dire davvero curiosi come “nella botte piccola c’è er vino bono“.
Tutti lo usiamo oggi come metafora che nelle cose piccole o nelle persone di bassa statura c’è molto di più di quello che si vede.
Ma da dove ha origine il modo di dire nella botte piccola c’è er vino bono?
Deriva dall’osservazione del popolo e dall’abitudine dei vinai e dei produttori di vino.
Chi vendeva vino andava in giro per le città e i paesi italiani con carretti pieni di botti colme di vino e spesso si fermava nelle piazze e nei mercati invogliando i clienti all’acquisto offrendo loro un bicchiere di vino.
La botte per gli assaggi era sempre molto più piccola di quelle che venivano vendute e spesso conteneva dei vini più pregiati e buoni di quelli che venivano poi effettivamente venduti.
Assaggiando un buon vino, infatti, chi passava si decideva ad acquistare una botte più grande che conteneva un vino meno buono e più scadente.
Il popolo accorgendosi di questo fatto cominciò a dire che nella botte piccola c’è er vino bono.
Infine, nelle botti piccole venivano conservati i vini speciali, quelli da vendere ad alto prezzo poiché una botte di questa misura conserva meglio sentori e profumi.
Oggi, il modo di dire viene usato come metafora ma è davvero curioso scoprire da dove si sia originato e trarne una sincera lezione: dobbiamo sempre guardare il mondo con attenzione per scoprire la verità dietro le cose e soprattutto che non bisogna mai giudicare dalle apparenze
poiché nelle persone e negli oggetti apparentemente insignificanti possono nascondersi pregi inimmaginabili.
“Nella botte piccola c’è er vino bono… ma finisce subito” (cit. Anonimo)
Come non menzionare la simpatica poesia di Trilussa che argomenta proprio sul “vino bono”?
Trilussa – Vino bono
Vino bono
Mentre bevo mezzo litro
de Frascati abbocatello,
guardo er muro der tinello
co’ le macchie de salnitro.
Guardo e penso quant’è buffa
certe vorte la natura
che combina una figura
cor salnitro e co’ la muffa.
Scopro infatti in una macchia
una spece d’animale:
pare un’aquila reale co’ la coda de cornacchia.
Là c’è un orso, qui c’è un gallo,
lupi, pecore, montoni,
e su un mucchio de cannoni
passa un diavolo a cavallo!
Ma ner fonno s’ìntravede
una donna ne la posa
de chi aspetta quarche cosa
da l’Amore e da la Fede…
Bevo er vino e guardo er muro
con un bon presentimento;
sarò sbronzo, ma me sento
più tranquillo e più sicuro.
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Consiglio di acquisto
Libro «E seguito er cammino cor destino in saccoccia» – Trilussa resta ancora un letterato da scoprire nei suoi meriti e nelle sue qualità. Per questo si è pensato a una analisi critica approfondita dei dodici libri di poesie da lui approvati con questo volume, in cui ogni libro è affidato a un diverso studioso, il quale ne dà una lettura critica rigorosa corredata da una ampia antologia commentata. Dunque si tratta di un’opera nuova e originale, che consente di conoscere Trilussa, l’uomo, il personaggio e il poeta, e approfondire l’importanza e la centralità della sua figura nel dibattito della cultura e nelle vicende della società italiana della prima metà del Novecento.