NON FARE COME L’ASINO DI BURIDANO 15 Febbraio 2021 – Posted in: Modi di dire – Tags: #buridano #mododidire
Asino di Buridano – Paradosso e apologo tradizionalmente attribuito a Buridano.
Descrizione
«In quarto luogo si può obiettare: se l’uomo non opera per libertà del volere, che cosa accade quando si trovi in uno stato di equilibrio come l’asino di Buridano? Morirà di fame e di sete? Se lo concedo, sembra che io concepisca un’asina o una statua di uomo, non un uomo; se invece lo nego, ne consegue che egli può determinare sé stesso e quindi ha la facoltà di andare [verso il cibo] e di fare quel che vuole. (…) Per quanto riguarda la quarta obiezione, concedo che l’uomo, posto in un tale equilibrio (cioè di chi non percepisce altro che la sete e la fame, tale cibo e tale bevanda, che distano ugualmente da lui), perirà di fame e di sete. Se mi domando: un tale uomo non è da considerare piuttosto un asino che un uomo? rispondo di non saperlo, come non so in qual modo sia da considerare chi si impicca e come siano da considerare i bambini, gli stolti, i pazzi ecc.»
di un certo asino di cui si discute a scuola?
Nella stalla gli vennero portate
per il suo pasto due quantità di fieno uguali,
della stessa qualità, per molte volte;
dai due mucchi l’asino si vide tentato
ugualmente, e, drizzando le orecchie,
proprio in mezzo ai due mucchi uguali,
concretizzando le leggi dell’equilibrio,
morì di fame, per timore di fare una scelta.»
L’asino di Buridano secondo Achille CampanileModifica
Origine dell’espressione
«Intra due cibi, distanti e moventi
d’un modo, prima si morria di fame,
che liber’omo l’un recasse ai denti;
sì si starebbe un agno intra due brame
di fieri lupi, igualmente temendo;
sì si starebbe un cane intra due dame».
E prima ancora si può leggere in Ovidio
tigris ut auditis diversa valle duorum
exstimulata fame mugitibus armentorum
nescit, utro potius ruat, et ruere ardet utroque.
«Come una tigre, eccitata dalla fame, sentendo in due valli distinte muggire due armenti, non sa su quale dei due avventarsi e vorrebbe avventarsi su entrambi».
Schopenhauer ha notato che nei Sophismata Buridaniricorre continuamente l’asino come esempio, perciò l’opera molto diffusa che ne trattava era intitolata sophismata asinina