NON FARE IL NESCI 15 Luglio 2021 – Posted in: Modi di dire – Tags: , , ,

NON FARE IL NESCI

I giovanissimi sono i veri campioni di questo sport, quello di fare finta di ignorare e di non capire qualcosa.Nesci è tratto, infatti, dal latino “nescire”, non sapere anche se spesso si sente dire in giro più la parola “gnorri”, sempre associata al verbo ignorare. Gnorri in realtà deriva da “gnoro” aggettivo di area toscana relativo a ignorante che raddoppia in maniera espressiva la “r”.

Fare il nesci ha ben due origini: la prima, dal latino nescire, mentre la seconda collega nesci a nescire attraverso l’aggettivo nescio, ignorante, da cui deriva l’espressione fare il nescio citata da Lorenzo Magalotti in una sua opera del 1769 in cui dice: “Voi fate il nescio e gli altri fanno a indovinare”.

Il significato del modo di dire, da ovunque esso provenga, è, però sempre uno solo e indica l’atteggiamento di chi finge di non capire o non sentire quello che gli viene detto.

Indica l’atteggiamento di chi, per qualche motivo, finge di non sentire, o di non capire quello che gli viene detto; fa finta di ignorare o di non interessarsi a qualcosa.

ANALOGIE

Un’altra espressione dal significato equivalente è “fare l’indiano” oppure di “fare le orecchie da mercante” che indicano un atteggiamento furbesco di chi non ha intenzione di prendere parte alla vicenda o alla conversazione. L’indiano in questione sarebbe quello delle Indie Occidentali che avrebbe, secondo un pregiudizio dell’uomo europeo, un atteggiamento generale d’indifferenza e apatia, come di chi non capisce quello che sta accadendo o che gli viene detto ma volontariamente.

Si usa per indicare qualcuno che, per il proprio comodo finge di non capire perché ha un obiettivo più subdolo: di vendere, quello del mercante, oppure di glissare su un problema o su uno sbaglio compiuto cercando di sembrare innocente agli occhi degli altri perché ignora totalmente la cosa. In questo modo, chi fa il nesci evita di prendere in considerazione fatti importanti a volte molto scomodi facendo il finto tonto.

CURIOSITA’

Una curiosità: l’espressione “non fare il nesci” viene utilizzata dal famoso poeta e scrittore italiano Giuseppe Giusti, di origine toscana, nella sua poesia risorgimentale Sant’Ambrogio in cui il poeta si rivolge a una fantomatica “eccellenza” che non ama il poeta per le sue poesie contro il potere stabilito.

Nella poesia si racconta di un fatto realmente accaduto, nei modi ironici ma allo stesso tempo riflessivi del poeta, quando si trova nella chiesa di Sant’Ambrogio insieme al figlio di Alessandro Manzoni e s’imbatte nelle truppe di occupazione. La poesia è il mezzo per cui Giusti entra in empatia con le forze nemiche e ne comprende le sofferenze.

Sempre restando nell’ambito dell’alta narrativa e poesia, Andrea Camilleri per esprimere lo stesso concetto di fare il nesci utilizzava il termine Intollarsi. In dialetto siciliano esiste infatti l’aggettivo ntollu, che significa sciocco, stupido e in dialetto l’espressione fare il nesci si traduce in far’u ntollu ossia intollarsi di qualcosa.

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