Nun mangia, pi nun cacari – L’Ironia del dialetto siciliano 5 Aprile 2024 – Posted in: Modi di dire – Tags: #DialettoSiciliano #CulturaSiciliana #EspressioniSiciliane #TradizioniSiciliane #SiciliaUnica #ProverbiSiciliani #LinguaSiciliana
Nun mangia, pi nun cacari
“I dialetti sono una forma di lingua e di cultura viva e in movimento che dobbiamo preservare.” (cit. Saverio Schirò)
Il dialetto siciliano è unico al mondo e ha tantissime espressioni che ci confermano come sia una lingua ricca di sfumature e ironia, anche se difficilmente comprensibile da chi non è del posto.
Spesso tradurre in italiano i proverbi dialettali è davvero difficile perché l’espressione letterale, in molti casi, leverebbe tanto dell’accento ironico e filosofico del sottotesto e del linguaggio stesso.
“Nun mangia, pi nun cacari”, per esempio, è un detto tipicamente catanese. (A Napoli tale detto è declinato in “Nun magna pè nun cacà”)
La traduzione letterale di questo detto popolare è “non mangia per non andare in bagno”.
Questo modo di dire, con grande sagacia e una tagliente espressione, rappresenta il comportamento incomprensibile di molte persone che, per avarizia, compiono gesti incoerenti e poco saggi. Queste persone si precludono da sole le bellezze della vita, i piccoli piaceri e persino le necessità primarie.
Proprio da Catania si è sparso in tutta la Sicilia e ha raggiunto il continente: ma a cosa si riferisce, nel dettaglio questo modo di dire?
Iniziamo con il dire che si usa, con grande sagacia e una tagliente espressione, colorita per rappresentare il modo incomprensibile di fare di molte persone che per avarizia compiono gesti incoerenti e poco saggi e che con la loro inattività e assenza del divertimento e del pericolo si perdono alle volte le parti migliori della vita.
La traduzione letterale di questo detto popolare è “non mangia per non andare in bagno” un modo molto semplice per dare modo a chiunque di comprendere l’assurdità di certe scelte di chi per risparmiare o per semplice avarizia si preclude da solo le bellezze della vita, i piccoli piaceri ma anche le necessità primarie.
In altre parole, il siciliano trasforma un’espressione gergale che potrebbe apparire scurrile in un modo tutto siciliano di intendere la vita con grande filosofia e fatalismo!
Solo andando, infatti, al nocciolo della questione nelle espressioni di base dell’essere umano è possibile comprendere, fino in fondo, l’intraducibilità di un gesto poco assennato che non ha solo a che fare con l’avarizia ma comprende tante sfumature di ignavia e che definisce una persona senza iniziativa e che non ama il rischio proprio perché non ama lasciarsi sfuggire i propri guadagni.
“Esistono uomini e donne così avari che vivono una vita meschina e fredda. Il metallo del denaro non scalda” (cit. Anonimo)
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