So’ finite le messe a San Gregorio 16 Agosto 2024 – Posted in: Modi di dire – Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Addio alle messe a San Gregorio: scopri il curioso aneddoto romano che diverte l’Italia!

Roma, la città eterna, con la sua storia millenaria e il suo dialetto romanesco, ci regala sempre storie interessanti e curiose. Una di queste è l’espressione tipica “So’ finite le messe a San Gregorio“, che ha affascinato e divertito gli italiani di tutte le regioni. Ma cosa si nasconde dietro a questa enigmatica frase? Scopriamolo insieme!

L’origine di questa espressione risale a tempi lontani, quando nella Chiesa di San Gregorio, sita nel cuore di Roma, veniva celebrata la messa alle ore 13:00.

La particolarità di questo orario risiedeva nel desiderio di includere anche i ritardatari e i più pigri, che altrimenti avrebbero rischiato di perdere l’importante celebrazione. L’idea era geniale: un orario più tardivo permetteva a tutti di partecipare, indipendentemente dalle loro abitudini o ritmi di vita.

“Non c’è altro da fare, la pacchia è finita”. Secondo l’ipotesi più accreditata, il modo di dire deriverebbe appunto dal privilegio di età remota concesso alla Chiesa di San Gregorio di dire messa un’ora dopo mezzogiorno, per consentire ai ritardatari di prendervi parte. Dopo quella, non c’erano altre messe.

Tuttavia, con il passare del tempo, le esigenze e le abitudini della comunità cambiarono, e l’orario delle messe venne modificato in molte chiese, compresa quella di San Gregorio. Pur essendo scomparsa la messa delle 13:00, l’espressione “So’ finite le messe a San Gregorio” rimase nel dialetto romanesco come un simpatico ricordo del passato. Ora, quando qualcuno la pronuncia, vuol dire scherzosamente che una bella tradizione è giunta al termine.

Questa espressione particolare ha trovato un grande seguito sui social media, dove gli italiani di tutte le età si divertono a usarla per sottolineare la fine di momenti piacevoli e spensierati. Non importa quale sia il contesto, basta pronunciarla e tutti sapranno esattamente cosa vuoi comunicare.

Il fenomeno virale è diventato così diffuso che numerose pagine e gruppi sui social media si sono dedicati al divertente meme delle “messe a San Gregorio”. Gli utenti condividono storie divertenti e situazioni buffe, legate a momenti che si sono conclusi o che vorrebbero vedere finire.

Inoltre, il fascino di questa espressione non si è limitato solo a Roma o all’Italia centrale ma ha varcato i confini regionali, divenendo un fenomeno nazionale. Anche chi non ha mai messo piede nella Capitale si diverte a utilizzarla per aggiungere un tocco di colore e simpatia ai propri post sui social.

Insomma, “So’ finite le messe a San Gregorio” è diventata un vero e proprio fenomeno virale che ha conquistato l’Italia intera.

Con un tocco di nostalgia e un pizzico di allegria, questa espressione ha dimostrato come il dialetto romanesco sia ancora vivo e in grado di sorprendere e divertire le nuove generazioni.

In un periodo in cui i social media spesso amplificano divisioni e tensioni, è bello vedere come una semplice espressione possa unire le persone, stimolando condivisione e risate.

“So’ finite le messe a San Gregorio” è il perfetto esempio di come una tradizione linguistica possa varcare i confini del tempo e dello spazio, regalando un sorriso a tutti coloro che la incontrano online.

Quindi, non resta che unirsi al coro e godersi questo divertente e contagioso aneddoto!

Anche un altro detto deriva da “San Gregorio”:

Cantà le messe a San Gregorio.

Vuol dire: “Risolvere tutto pagando un sovrapprezzo” e fa riferimento alla famosa messa gregoriana che, grazie alle speciali indulgenze, ha il potere di liberare l’anima del defunto dal Purgatorio e di inviarla direttamente in Paradiso. Per tale ragione, le messe di suffragio che venivano celebrate sull’altare di San Gregorio costavano il doppio di quelle comuni.

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