TEN O’ MAZZ 21 Luglio 2022 – Posted in: Modi di dire – Tags: #italiano, #lingua, #napoletano, dialetto, dialetto napoletano, fenomenologia della lingua italiana, modo di dire, ten o mazz
Ten o’ mazz
“Nella vita è tutta una questione di culo: o ce l’hai o te lo fanno!” (Francesca Reggiani)
Napoli è una città bellissima e multiculturale, qui convivono millenni di storia e la cultura della Magna Grecia si intreccia con quella latina. Forse per questo la lingua napoletana ha alcuni modi di dire intraducibili in italiano ma che hanno un’origine curiosissima. Per esempio, Ten o’ mazz viene detto di chi ha molta fortuna ma perché?
Scoprendo cosa vuol dire potrà sembrare strano ma questo modo di dire non è per niente volgare, anzi affonda le sue radici nell’antica arte della scienza medica e in chi l’ha inventata e resa famosa. Vediamo allora di scoprirne di più.
Tradotto in italiano “ten o’ mazz” diventerebbe ha culo, fortuna.
Le origini del detto
Le origini di questo modo di dire sono antichissime e affondano nella classicità greca. Tutto inizia da Ippocrate, il padre della medicina moderna, grande studioso e poi nume tutelare di tutti i medici che ancora oggi giurano di prestare fedelmente servizio alla cura dei pazienti proprio con il giuramento appunto di Ippocrate.
Secondo il sapiente medico il coraggio risiedeva nel fegato, l’intelligenza nel cervello e la fortuna ovvero ciò di cui stiamo parlando oggi nel sedere ma, perché era così?
Oggi come nell’antichità chi ha molti soldi e tanto potere non deve lavorare come le persone normali e quindi può rimanere diverse ore seduto a non far niente, a riposare o magari pensare ma soprattutto a mangiare e quindi il sedere gli si allargava: ecco spiegato il significato dietro al noto modo di dire napoletano “ten o’ mazz “.
“Il culo è pura forma. Il culo è musica. Il culo è potere. Non per caso, la formula che indica la fortuna è legata al culo e alla sua dimensione. Si dice di chi vince, di chi ha successo, di chi ha buona sorte: -ha avuto culo -; – ha un gran culo-.” (Vittorio Sgarbi)
Tutto sarebbe quindi da far risalire all’antichissimo greco che identificò per ogni organo una particolare correlazione con i sentimenti e l’animo umano.
La cultura partenopea non ha poi fatto altro che portare queste antica sapienza all’interno del dialetto popolare che, come scopriamo ancora una volta, è pieno non solo di sapienza ma anche di ironica presa in giro.
Chi ten o’ mazz è quindi una persona fortunata perché le cose della vita le capitano senza dover lavorare, senza doversi stancare e quindi non dimagrirà mai facendo fatica.
“Nessuna pianificazione, per quanto attenta, potrà mai sostituire una bella botta di culo.” (corollario alla legge di Murphy di Arthur Block)
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