L’ombra del padre 19 Marzo 2025 – Posted in: Frammenti, Momenti – Tags: , , , , , , , , , , , , , , ,

L’ombra del padre

 

Ti guardo, padre, seduto sul bordo della sera, le mani intrecciate come radici di un albero stanco.

Non parliamo più tanto, eppure il tuo silenzio è più denso di ogni parola che avrei voluto sentirti dire.

Ricordo la tua schiena curva sul lavoro, il peso di un mondo che non hai mai lasciato cadere, perché credevi che fosse tuo dovere sostenerlo.

Non hai chiesto nulla, non hai cercato gloria, hai solo vissuto come si vive un sacrificio silenzioso, senza applausi, senza testimoni.

E ora che il tempo ti sta consumando, mi accorgo che tutto ciò che sei stato è inciso in me.

Non sei stato il padre delle storie dolci, non hai riempito l’infanzia di carezze o parole morbide.

Sei stato la montagna su cui mi sono aggrappato senza sapere che mi stavi insegnando a scalare da solo. Sempre presente nelle fredde sere esistenziali.

Ti osservo e penso a chi sei stato per me. Non per il mondo, non per la storia, ma per me.

La tua esistenza non ha avuto bisogno di gesti grandiosi per segnare la mia strada.

Sei stato l’uomo dalle forti e appassionate parole, dei gesti concreti, della fatica che non si lamenta, della presenza muta che però c’era sempre.

Un amore espresso nelle mani ruvide, negli occhi bassi, nella certezza che, qualunque cosa accadesse, saresti rimasto.

E ora, padre, che il tempo ci divide, sento che non sono pronto a lasciarti andare.

Nessuno lo è mai. Vorrei un’ultima parola, una di quelle che non hai mai ostentato, una carezza tardiva, il riconoscimento di tutto ciò che siamo stati, di tutto ciò che ci è mancato.

Ma so che non arriverà, e poco importa, perché sei fatto così, perché il tuo straordinario amore è stato un muro di armato cemento dietro il quale mi hai protetto senza volerti mai far vedere.

Eppure, padre, ti riconosco ora più che mai. Sei nelle mie mani che cercano di stringere la vita, nei passi incerti, nei dubbi, nelle scelte che mi tormentano.

Sei in tutto ciò che ho paura di essere e in tutto ciò che, nonostante tutto, sono diventato.

Sei stato il mio inizio e sarai il mio destino. Anche quando il tuo nome sarà polvere, quando il mondo dimenticherà la tua voce, tu continuerai a vivere in ogni mio respiro, in ogni passo che farò.

E un giorno, quando il vento porterà via il mio tempo, spero di incontrarti ancora, in quel luogo dove non esistono distanze e le parole non servono più e noi due ritorneremo a confrontarci su prospettive ancor più profonde!”

 

Al mio forte Papà

(FC Frammenti Sparsi)

 

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La parola “padre” deriva dal latino “pater”, che a sua volta contiene la radice “pa” di “pascere” (nutrire, proteggere).

Questa etimologia sottolinea il ruolo fondamentale del padre come colui che provvede alla sopravvivenza e al sostentamento della famiglia, divenendo simbolicamente il “pane” del nucleo familiare.

Il padre rappresenta la sicurezza, l’ordine e l’autorità, contribuendo in maniera significativa alla crescita e allo sviluppo dei figli.https://massimilianostocchi.itCittà Nuova

In occasione della festa del papà, rivolgiamo i nostri auguri a tutti i padri: a quelli straordinari e a quelli imperfetti, a quelli presenti e a quelli che lo sono stati, a coloro che desiderano diventarlo e a quelli che lo sono comunque.

Essere “pane” per qualcuno significa essere “vita”, offrire sostegno e guida nel cammino quotidiano.

Un pensiero speciale va a coloro che portano il nome di Giuseppe, il padre putativo di Gesù, esempio di umiltà e dedizione nel compiere la volontà divina.

E soprattutto, una preghiera di gratitudine al Padre dei padri, al Creatore, colui che è Padre delle nostre vite, Padre della Terra, dell’Universo, del tempo e dello spazio, Padre della storia, Padre mio, Padre nostro.

Lui è certamente il “Pane” delle nostre vite, la fonte inesauribile di amore e protezione.

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