ELODIE : un monologo ricco di significato 4 Marzo 2021 – Posted in: Momenti – Tags: #sanremo, cantante, elodie
Sanremo 2021: Il commovente monologo di Elodie
Bellissima, piena di talento, bravissima. Parlo di Elodie la vera protagonista della serata di ieri sera. Una presentatrice impeccabile e una cantante dalla voce pazzesca. Non ha sbagliato nulla la nostra Elodie anzi ci ha dimostrato di essere davvero una Diva.
Verso la fine della serata inoltre ci ha regalato una parte di sé raccontando del suo difficile passato e di come ha trovato la forza di arrivare dove è ora.
Un monologo commovente, emozionante e ricco di significato.
“Mi sono data una possibilità per raccontarvi un pezzo di me. Vengo da un quartiere popolare di Roma. Una realtà crudele, onesta e straordinaria. Ci vivono persone arrabbiate e io ero una di quelle. Il mio quartiere mi ha dato e tolto tanto. Materialmente, perché non avevo l’acqua calda, non riuscivo a pagare le bollette o arrivare a fine mese. Però mi ha regalato tanto, mi ha regalato il coraggio di sognare.
Ho sempre voluto fare questo mestiere ma mi sembrava troppo grande rispetto a una bambina così piccola. Non mi sentivo all’altezza, non mi piaceva la mia voce e soprattutto non avevo gli strumenti. Tante volte non mi sono data una possibilità nella mia vita. Non ho finito il liceo, non ho preso la patente, non ho studiato canto. È difficile in certi contesti focalizzarsi su quello che vuoi essere da grande. Il mio fidanzato in uno dei suoi pezzi dice ‘non ci rubate il tempo perché è l’unica cosa che abbiamo’. Ed è vero perché se nasci in certi contesti devi lavorare più degli altri per ottenere quello che altri hanno già. È difficile mettere a fuoco e puntare su se stessi. A 20 anni avevo deciso che per me la musica era finita. Non cantavo più, nemmeno nella doccia.Ma sono stata fortunata perché è successo una delle cose più belle della mia vita, ho fatto un incontro fortunatissimo, un musicista, ius pianista jazz. Il suo nome è Mauro Tre e questa sera è con me su questo palco
Voglio ringraziarti perché mi hai dato una possibilità dove non me la sono data io, Anche il jazz, non mi sentivo all’altezza perché era troppo elegante. Ma al jazz non interessava perché il pregiudizio è degli esseri umani. Quello che mi hanno insegnato Mauro, la vita e la musica è che non bisogna sempre sentirsi all’altezza delle cose. L’importante è avere il coraggio di fare, poi ci si aggiusta in corsa. Probabilmente questa sera non sono all’altezza di questo palco, di questa orchestra e di tutta questa attenzione ma essere all’altezza non è più un mio problema.”
(Fontebit.ly/3bgKzQ0)