THE FALLING MAN 11 Settembre 2021 – Posted in: Momenti – Tags: #jonathanbriley, #thefallingman #momentoriflessione #memoria #fenomenologia
Non dobbiamo indagare sui chi sia lui ma chi siamo noi attraverso quell’ immagine. L’identità dell uomo non ha importanza. L’immagine è così potente non perché l’uomo potrebbe essere identificato ma per il motivo opposto: a guisa del milite ignoto, rappresenta, infatti, tutti i caduti di quella funesta giornata. Altrettanto potremmo dire che oggi saremmo stati tutti “the falling man” in quel drammatico contesto non avremmo avuto alternative: tragico destino, quindi, che ci accomuna tutti.
2975 persone morte e più di 6.000 feriti
The Falling Man (traducibile come L’uomo che cade) è una fotografia scattata da Richard Drew durante gli attentati dell’11 settembre 2001 di New York. Essa raffigura un uomo che, nel tentativo di sfuggire alle fiamme e al fumo causati dallo schianto dell’aereo, si getta nel vuoto precipitando dalla Torre Nord del World Trade Center. L’uomo è raffigurato a testa in giù mentre tiene le braccia allineate alle linee verticali dell’edificio e una gamba piegata.
Storia
Proprio per tali ragioni, questa e altre fotografie raffiguranti i “falling men” subirono diverse censure e vennero eluse dai media. Il New York Times tornò a parlare dei salti nel vuoto nel 2004 e non pubblicò più The Falling Man fino al 2007.Nel 2006 fu diretto il documentario, 9/11: The Falling Man, dedicato alla fotografia e alla sua storia. Esso si ispira direttamente a un articolo scritto da Tom Junod per l’Esquire nel 2003 e fu realizzato anche utilizzando il materiale fotografico scattato da Lyle Owerko che ritrae altre persone che precipitano dai grattacieli durante l’attentato. La foto ispirò un personaggio del romanzo Molto forte, incredibilmente vicino (2005) di Jonathan Safran Foer, così come il protagonista di L’uomo che cadedi Don DeLillo (2007) dedicato a un artista che ricrea gli eventi della fotografia.