Illusioni mentali e Bias cognitivi – Fenomenologia della percezione 22 Ottobre 2024 – Posted in: Coaching, Indovinelli, Momento Ludus – Tags: , , , , , , , , , , , , , , ,

Il Grande Inganno della Mente: Come il Nostro Cervello ci Fa degli Scherzi

Introduzione

Cari lettori del blog, preparatevi a un’avventura nel meraviglioso mondo della mente umana, dei bias cognitivi!

Oggi vi racconterò una storia che vi farà sorridere e, allo stesso tempo, riflettere su come il nostro cervello elabora le informazioni. Sedetevi comodi, prendete un caffè (magari nero, per restare in tema), e lasciatevi trasportare in questo viaggio fenomenologico.

L’etimologia del termine bias è incerta: in italiano arriva dall’inglese, col significato di “inclinazione”, ma a sua volta discende dall’antico francese biais e ancora prima dal provenzale, col significato di “obliquo” o “inclinato”.

Aspetti cognitivi

Il bias è una forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio. La mappa mentale di una persona presenta bias laddove è condizionata da concetti preesistenti non necessariamente connessi tra loro da legami logici e validi.

Il bias, contribuendo alla formazione del giudizio, può quindi influenzare un’ideologia, un’opinione e un comportamento. È probabilmente generato in prevalenza dalle componenti più ancestrali e istintive del cervello.

Dato il funzionamento della cognizione umana, il bias non è eliminabile, ma si può tenerne conto “a posteriori” (per esempio in statistica e nell’analisi sperimentale) o correggendo la percezione per diminuirne gli effetti distorsivi.

Un’applicazione alla sociologia è il modello di propaganda, che vuole spiegare le distorsioni (dette media bias) delle notizie nei mezzi d’informazione.

L’Enigma dell’Uomo in Nero

Immaginate la scena: un uomo di colore completamente vestito di nero, dalla testa ai piedi, con tanto di casco nero, che cammina per una strada di montagna. I lampioni? Tutti spenti per un guasto. Un’auto nera si avvicina, anche lei con le luci completamente spente. La strada è stretta, non c’è spazio per entrambi, eppure… l’auto si ferma in tempo!

A questo punto, scommetto che vi state chiedendo: “Come diavolo ha fatto il guidatore a vedere l’uomo?”

Rullo di tamburi…

È giorno! 🌞

L’Analisi Fenomenologica

Eccoci qui, probabilmente con un sorriso sulle labbra e quella sensazione di “Ma come ho fatto a non pensarci?” che ci fa sentire un po’ sciocchi ma anche divertiti. Questa è la magia del “framing” e dei bias cognitivi!

Il nostro cervello è un maestro nell’arte del riempire gli spazi vuoti con supposizioni. Nel momento in cui leggiamo di luci spente e vestiti neri, automaticamente la nostra mente dipinge un quadro notturno. È come se il nostro cervello dicesse: “Ah, sì, ho capito! È una di quelle storie dove tutto è buio e misterioso!”

Conclusione: La Lezione Nascosta

Questa divertente illusione cognitiva ci insegna qualcosa di profondo sulla natura della nostra percezione. Non vediamo il mondo come è, ma come il nostro cervello ce lo presenta, filtrato attraverso le nostre aspettative e preconcetti.

La prossima volta che vi troverete davanti a una situazione apparentemente impossibile, ricordatevi dell’uomo in nero e dell’auto misteriosa. Forse la soluzione è molto più semplice di quanto pensiate, nascosta proprio lì, alla luce del sole! 😉

PS: Se qualcuno vi racconta questa storia, osservate le loro facce quando arriva la soluzione. È uno spettacolo impagabile!

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