BARBECUE 1 Agosto 2022 – Posted in: Parole – Tags: #curiosità, #etimologia, #parole, barbecue, fenomenologia della lingua italiana, lo sapevi che
Barbecue
si legge o bàrbichiu (all’inglese) o barbechiù (alla francese).
Fornello a carbone o a legna con griglia; cottura mediante questo strumento; riunione, trattenimento dove si servono vivande così cucinate.
“Mentre l’uomo del nord in spiaggia prepara i toast per il pranzo, quello del sud sta montando il barbecue da 12 per la grigliata. (Vladinho77, Twitter)
Origine
Quando ci troviamo con amici a fare un barbecue all’aria aperta pensiamo forse che il termine, talvolta utilizzato al posto di una più nostrana «grigliata», abbia avuto origine nel mondo anglosassone, dove la pratica del barbecue è ampiamente diffusa e dove il termine è oggi spesso sintetizzato nella forma BBQ.
“I dinosauri si sono estinti con una grigliata di ferragosto”. (NonVedi, Twitter)
“Sigmund Freud non era bene accetto ai barbecue: quando c’era lui nessuno osava prendere la salsiccia”. (TristeMietitore, Twitter)
In realtà, come diversi termini culinari dei quali facciamo uso, la parola barbecue deriva originariamente da barbicú, termine taino che si riferiva a una griglia di legna verde che veniva posta al di sopra di braci ardenti, spesso collocate in una fossa.
Gli Spagnoli appresero il termine durante la conquista delle Antille, lo trasformarono in barbacoa e lo utilizzarono per descrivere sia la griglia che la fossa sottostante; è per questa ragione che in diversi paesi di lingua spagnola, il termine barbacoa fa oggi riferimento a un sistema di cottura dei cibi all’interno di una fossa scavata nel terreno.
“La vita è come una grigliata. C’è sempre qualcuno che suda tutto il giorno perché altri stiano seduti e mangino”. (ChiNonMuore1, Twitter)
“L’aria oggi è composta per il 22% di ossigeno e per il 78% di profumo di grigliata“. (Dbric511, Twitter)
“Certe donne non lo ammettono ma la vita è come una grigliata mista. Può essere meravigliosa, ma senza la salsiccia manca qualcosa”. (Ftzj, Twitter)
Le cronache spagnole del XVI secolo descrivono cotture in barbacoa di carni di animali come cervi, cinghiali e pesci. Il termine spagnolo barbacoa compare già in testi italiani del XVI secolo, ad esempio nella traduzione che Ramusio fece nel 1556 dell’opera di Gonzalo Fernández de Oviedo, riferendosi a diversi intrecci di canne e allo strumento per la cottura, detto anche graticola, ovviamente riferito anche a orripilanti banchetti cannibalici.
“La griglia sostituisce il fuori al dentro, lo spazio aperto alla casa. Sostituisce l’uomo cacciatore alla donna che addomestica il cibo e lo prepara in cucina”. (Massimo Montanari)
“Senza pentole, senza padelle, senza acqua, senza olio, con il solo ausilio del fuoco e di un pezzo di ferro su cui posare la carne cruda, il gesto della cottura riacquista il senso primordiale che dovette avere non appena Prometeo regalò il fuoco agli uomini”. (Massimo Montanari)