CIAO 2 Marzo 2021 – Posted in: Parole – Tags: #ciao #parole #curiosity #losapeviche #etimologia #fenomenologiadellalingua #fenomenologia
Perché ci salutiamo dicendo “CIAO”?
Nella forma estesa sarebbe qualcosa tipo “sono suo schiavo”, un modo cortese per dire di essere al servizio del proprio interlocutore. Inizialmente era infatti un saluto molto più rispettoso e reverenziale rispetto ad ora.
E la parola schiavo invece dove ha origine?
Beh, qua entra in gioco la Storia, quella con la S maiuscola.
Fino a tempi non troppo antichi, il termine per indicare gli schiavi era servus, dal latino.
La parola schiavo è molto più recente e deriva dal nome di alcuni popoli, i popoli slavi (dovrebbe saltare all’occhio che l’italiano schiavo e l’inglese slave hanno perciò la stessa etimologia).
Slavi è il nome generico per indicare la famiglia di popoli provenienti dall’Est di cui fanno parte, tra gli altri, Sloveni, Croati e Serbi
.
Nel corso del Medioevo, combatterono a più riprese contro i regni germanici per ritagliarsi il proprio spazio vitale e furono più volte sconfitti e sottomessi da re stranieri.
Quando Ottone I di Sassonia sconfisse gli slavi, fece prigioniera la popolazione e la distribuì come bottino di guerra al proprio esercito.
Da quel momento, nell’uso comune, la parola slavo divenne sinonimo di servo, schiavo, e smise di indicare solamente il popolo.
Questo uso si consolidò nel corso dei secoli, portando con sé l’idea che questi popoli dell’Est fossero realmente inferiori e che il loro ruolo nella storia fosse necessariamente quello di servire popoli dalle origini più nobili.
Spinti da queste credenze Mussolini e Hitler giustificarono l’occupazione dei Balcani e le violenze senza precedenti che perpetuarono contro i loro abitanti, che in quanto appartenenti a una razza inferiore non meritavano un trattamento umano.
Pochi sanno che nel 1920, prima che le leggi raziali fossero anche solo immaginabili, Mussolini definiva gli slavi come una “razza inferiore e barbara”.
Iniziò nella Venezia Giulia una serie lunghissima di soprusi e persecuzioni nei confronti degli Sloveni e dei Croati che vivevano sul suolo italiano.
Non era raro per uno sloveno di Trieste venire insultato con la parola s’ciavo (il triestino, per chi non lo sapesse, è una lingua veneta).
(Fonte Web Ivan Namor)