Le Parole del Conflitto Israelo – Palestinese 18 Ottobre 2023 – Posted in: Lo Sapevi che, Parole – Tags: #curiosity, #fenomenologia, #parole, #好奇心, #字, #現象學, curiosité, curiosities, curiosity meaning, did you know that, guerra, guerra israele hamas, hamas, Hezbollah, I Rifugiati Palestinesi, israele, Jihad, Kibbutz, Kippur, La Striscia di Gaza, le parole della guerra, lo sapevi che, mots, Neugier, palestina, Phänomenologie, phénoménologie, saviez-vous que, words, Wörter, wusstest du das, क्या आप जानते हैं, घटना phenomenology, जिज्ञासा, शब्दों, 你知道嗎 Curiosità
Le parole della guerra Israele – Hamas
“La guerra è la più grande follia dell’umanità, e la guerra è una follia senza senso.” (cit. Pope John Paul II)
Lo scenario di guerra tra Israele e Hamas ha radici profonde in complesse dinamiche politiche e sociali, colpisce tutto il Medio Oriente e soprattutto ci mostra la tragedia dello scontro armato.
Per comprendere meglio quelle che sono le informazioni, che ogni giorno, ci arrivano è importante capire alcune delle parole usate per parlare di questo sforzo bellico.
Chi è Hamas che ha attaccatto Israele?
L’attuale ondata di violenza tra Israele e Hamas ha scatenato un conflitto che perdura da anni. Hamas è un’organizzazione islamica con un’ala militare, emersa nel 1987 dalla Fratellanza Musulmana. Il suo nome, “Harakat Al-Muqawama Al-Islamia“, significa Movimento di Resistenza Islamica.
Hamas rifiuta di riconoscere Israele come stato legittimo, un’argomentazione che ha influenzato le sue posizioni nei negoziati di pace e contribuito a designarlo come organizzazione terroristica da parte degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e di Israele.
L’attacco di Hamas è stato chiamato “Alluvione Al-Aqsa” e rappresenta una risposta a vari eventi, tra cui gli attacchi contro le donne, la profanazione della moschea di al-Aqsa a Gerusalemme e l’assedio in corso di Gaza.
“La pace non è solo la sospensione della guerra, ma la creazione di un clima di giustizia e uguaglianza, in cui le divergenze possono essere risolte in modo pacifico.” (cit. Nelson Mandela)
Kibbutz: Una comunità di condivisione
I kibbutzim sono comunità di condivisione nate con l’obiettivo di promuovere valori come l’uguaglianza e la cooperazione. Inizialmente, erano centri agricoli, ma oggi rappresentano realtà molto più complesse. Ogni membro ha un ruolo specifico e le risorse sono distribuite e gestite in modo democratico. Attualmente, l’1,7% della popolazione di Israele risiede in 267 kibbutzim, che si sono evoluti dalla loro tradizionale struttura collettiva.
Hezbollah: un attore centrale in Libano
Hezbollah, il Partito di Dio, è un gruppo armato libanese nato negli anni ’80 come resistenza islamica all’occupazione israeliana del sud del Libano. Nel corso degli anni, è diventato parte integrante delle istituzioni libanesi, con rappresentanti nei governi centrali e locali. Il quartier generale si trova a sud di Beirut, in una zona che è stata ricostruita dopo i bombardamenti israeliani nel 2006. Hezbollah gode di un forte sostegno dalla comunità musulmana sciita libanese, che conta circa un milione di persone.
La Striscia di Gaza: Una regione contesa
La Striscia di Gaza è stata un punto focale nel conflitto israelo-palestinese per decenni. Dopo essere stata occupata da Israele dal 1967 al 2005, nel 2007 è passata sotto il controllo di Hamas. Attualmente, oltre l’80% della popolazione sopravvive grazie agli aiuti umanitari, e il tasso di disoccupazione è estremamente elevato, sfiorando il 50%.
I Rifugiati Palestinesi
La questione dei rifugiati palestinesi risale alla Nakbah, l’esodo forzato di circa 700.000 arabi palestinesi durante la guerra del 1948-49. Attualmente, ci sono quasi sei milioni di rifugiati palestinesi, sparsi in varie regioni. Oltre un terzo di loro vive in campi profughi in Giordania, Libano, Siria, Cisgiordania, Striscia di Gaza e Gerusalemme Est.
“La guerra non è che una continuazione della politica con l’aggiunta di altri mezzi.” (cit. Carl von Clausewitz)
Jihad Islamica
La Jihad Islamica è un gruppo militante palestinese che ha come obiettivo strategico la distruzione di Israele per sostituirlo con uno stato islamico palestinese. Non gode dello stesso ampio sostegno popolare di Hamas. La Jihad richiama anche la guerra santa professata dal profeta Maometto come lotta per la liberazione dei popoli islamici.
La guerra del Kippur
La Guerra del Kippur, combattuta dal 6 al 25 ottobre 1973, rappresentò un conflitto armato tra una coalizione araba, prevalentemente composta da Egitto e Siria, e Israele.
Inizialmente, Israele si trovò in una situazione di notevole difficoltà, con timori di un potenziale crollo nelle alture del Golan. Tuttavia, nella seconda fase del conflitto, le forze corazzate israeliane riuscirono a passare all’offensiva, respingendo le truppe siriane e penetrando in territorio egiziano attraversando a sorpresa il canale di Suez.
“La guerra è una catastrofe per l’umanità; la sua soluzione è nell’uso della ragione e del dialogo.” (cit. Albert Einstein)
L’intervento delle due superpotenze dell’epoca, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, fu cruciale nel prevenire un’escalation del conflitto. Nonostante la guerra si concluse senza risultati militari risolutivi, essa rappresentò un significativo successo politico e propagandistico per gli arabi.
Per la prima volta, dimostrarono di essere in grado di mettere in seria difficoltà Israele, che aveva precedentemente ottenuto una netta vittoria nella Guerra dei Sei Giorni del 1967.
“La pace è più preziosa della vittoria.” (cit. Emiliano Zapata)
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