PARIARE 10 Novembre 2021 – Posted in: Parole – Tags: #linguanapoletana, #napoletanità, #pariare #parole #curiosity #losapeviche #etimologia #fenomenologiadellalingua #fenomenologia, #parolenapoletane, dialetto
PARIARE
Il napoletano, lingua antica e poliedrica, presenta spesso terminologie che ben si prestano allo studio di una parola e la usa origine.
Un napoletano stesso non conosce, spesso, il significato delle parole che sovente adopera proprio perchè per comprenderlo appieno bisognerebbe studiarlo: troppe, infatti, le sfumature che questa lingua conserva.In napoletano è definito non come dialetto ma come lingua a tutti gli effetti per cui conoscere il vero significato di una parola che oggi può essere di uso comune, richiede tanta attenzione e studio, poichè la derivazione terminologica non sempre sembra essere così attinente.
Si usa tra i giovani un interloquio dialettale alquanto ricco ed il termine “pariare” si sente spesso per i vicoli della città di Napoli e non solo!
Ad oggi con la parola “pariare” si indica uno stato della mente orientata ad uno “spensierato” divertimento: nessun pensiero negativo, nessun pregiudizio di sorta ma solo tanta tranquillità nell’essere spensierati e felici.
“Pariare”, “pariamm”, “jamm a parià”, sono tutte le varianti, più o meno note, che sottolineano la condizione di spensieratezza.
Talvolta, è consuetudine sentire “Mi stanno pariando addosso”, traducibile in “Si stanno prendendo gioco di me”, mentre in casi forse più usati tra i giovanissimi la parola si trasforma più frequentemente in ‘pariata’, riferendosi quasi sempre ad una storiella amorosa di poco conto o a qualcosa che fa divertire.
ORIGINE CONTROVERSA
Il termine “pariare“, in origine, in vero, non significava divertimento, bensì si riferiva all’atto della digestione, quindi come è stato trasformato in qualcosa che indica divertimento?
L’ipotesi più veritiera concerne la presunta attinenza derivante dallo stato di libertà (liberazione) e benessere che si avverte dopo aver digerito un lauto pasto, una gradevole sensazione di “leggerezza” molto simile appunto a quella avvertita nel divertirsi in compagnia.
In verità anche un’altra stimolante ipotesi va analizzata. Molti termini napoletani derivano da altre lingue, e in questo caso la parola ‘pariare’ potrebbe derivare dallo spagnolo “parear”, chevuol dire ‘compagno’, da qui la trasformazione che indica lo stare in compagnia e quindi divertirsi.
La lingua napoletana non finisce mai di stupire: bella, sorprendente, musicale: dai su ‘pariamm nu poc’ per comprenderlo!
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