Gli Shunga – L’Arte Erotica Giapponese 13 Febbraio 2024 – Posted in: V.M.18 – Tags: #Shunga #ArteGiapponese #ErotismoNellArte #CulturaEdo #EspressioneArtistica #StoriaDellArte #TradizioneEInnovazione #SimbolismoErotico #EsplorazioneCulturale, #vietatoaiminori, #vm18
Esplorando gli Shunga: Finestre sull’Intimità e l’Arte Erotica Giapponese
Nel cuore vibrante della cultura artistica giapponese giace un tesoro nascosto, spesso misconosciuto o frainteso: gli shunga.
Queste stampe erotiche, risalenti al periodo Edo (1603-1868), offrono una prospettiva unica e profondamente umana sulla sessualità, l’amore e l’espressione artistica.
Gli shunga, che letteralmente significa “immagini di primavera”, un eufemismo dell’atto sessuale. Sono molto più che semplici rappresentazioni erotiche: sono manifestazioni di desiderio, affetto e umorismo, che riflettono la complessità delle relazioni umane.
La parola shunga sarebbe derivata dal termine cinese chungonghua (traslitterato in giapponese in shunkyūga), che significa “immagini del palazzo di primavera”, per rievocare la gioiosa vita del Kōtaishi, il principe ereditario.
I fruitori
I shunga erano apprezzati da uomini e donne di tutte le classi sociali. Si ritiene venissero regalati alle future spose, in modo che potessero istruirsi sul sesso, ma anche che fossero utilizzate dalle prostitute per eccitare i clienti.
Utilizzatori dei shunga potevano essere le mogli dei daimyō, lasciate sole dai mariti per lungo tempo a causa dei loro obbligati soggiorni presso la dimora dello shōgun, e uomini che non potevano frequentare i quartieri di piacere delle grandi città.
Questo utilizzo si può dedurre dalla grande quantità di immagini di autoerotismo, sia maschile che femminile, presenti nei shunga, in cui il personaggio si eccitava sfogliando per l’appunto uno shunga.
Queste opere erano tra l’altro anche considerate amuleti contro la sfortuna e le disgrazie come gli incendi. Sembra che i militari portassero indosso dei shunga durante le battaglie perché si credeva che potessero evitare di essere colpiti dal nemico.
Gli artisti di shunga, tra cui maestri come Hokusai e Utamaro, hanno saputo destreggiarsi tra il dettaglio minuzioso e l’umorismo sottile, creando opere che sfidano le nostre concezioni moderne sulla pornografia e l’arte erotica.
L’importanza culturale degli shunga è immensa, offrendo spaccati sulla vita quotidiana, le mode, le pratiche sociali e le credenze del periodo Edo.
Al di là della loro evidente sensualità, gli shunga sono ricchi di simbolismi e riferimenti culturali che richiedono una comprensione approfondita del contesto in cui sono stati creati.
Nell’era moderna, la riscoperta e l’apprezzamento di tali “stilizzazioni” come opere d’arte significative e come documenti storici ha aperto nuove strade di ricerca e discussione.
Le mostre dedicate agli shunga in musei di prestigio in tutto il mondo testimoniano il crescente interesse per questo aspetto unico dell’arte giapponese, invitando gli spettatori a riflettere sulle molteplici dimensioni dell’espressione erotica e sull’universalità del desiderio umano.
Vi invito ad esplorare con mente aperta e curiosa tale mondo, per scoprire non solo la loro bellezza estetica ma anche il loro ricco contesto culturale e storico.
Queste opere ci ricordano che l’arte può essere un ponte tra il passato e il presente, offrendoci visioni uniche sulla natura umana e sull’eterna ricerca dell’amore e della connessione.
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